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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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498 CAP. XVI - FEDE E LITURGIA<br />

al <strong>senso</strong> cattolico e cade con il concetto di fede e di dogma che<br />

suppone.<br />

Dal punto di vista cattolico, invece, bisogna dire che il <strong>senso</strong><br />

del principio: lex orandi, lex credendi, è il seguente: la <strong>liturgia</strong><br />

presuppone sempre ed esprime un certo insegnamento e una certa<br />

credenza in <strong>senso</strong> larghissimo; ma, in molti casi, essa, inoltre,<br />

presuppone e segue logicamente, la fede divina e cattolica, in<br />

<strong>senso</strong> stretto, già esplicitata; ossia suppone e segue la proposizione<br />

e l'accettazione dei dogmi; in questi casi la <strong>liturgia</strong> esprime la fede<br />

divina e cattolica, già esplicitata, la fa vivere e la fortifica nei credenti.<br />

In altri casi ancora la <strong>liturgia</strong> precede l'esplicitazione <strong>della</strong><br />

fede divina e cattolica, ossia la proposizione ed accettazione dei<br />

dogmi, ed è un potente fattore occasionale di questa esplicitazione.<br />

La <strong>liturgia</strong> come espressione e mezzo corroborativo<br />

nei fedeli dei dogmi già esplicitati<br />

Non occorre insistere sull'affermazione che la <strong>liturgia</strong>, sempre<br />

e in ogni caso, presuppone e segue logicamente un certo insegnamento<br />

<strong>della</strong> Chiesa e una certa credenza in <strong>senso</strong> generalissimo.<br />

Si potrebbe dire, in questo <strong>senso</strong>, che la <strong>liturgia</strong>, sempre e in ogni<br />

caso, presuppone e segue logicamente « la fede », se per « fede »<br />

s'intende non già specificamente la fede divina e cattolica, che<br />

è propria dei dogmi, ma, in <strong>senso</strong> latissimo, la credenza in genere:<br />

anche quella che si riferisce alla semplice dottrina teologica più<br />

o meno diffusa e comune, all'opinione teologica, storica o altra,<br />

sia pur singolare e solo ipoteticamente accettata. Ma si avverte<br />

-subito che, in questo caso, è molto ambiguo parlare di « fede ».<br />

Sarebbe meglio dire semplicemente che la <strong>liturgia</strong> suppone sempre<br />

ed esprime almeno un'opinione e forse anche una dottrina teologica<br />

più o meno diffusa.<br />

Quello che interessa è di determinare i rapporti <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong><br />

con la fede divina, anzi divina e cattolica. Per questo bisogna ricordarsi<br />

anzitutto che, nella <strong>liturgia</strong>, alcune cose sono proposte ed<br />

accettate come di fede divina e cattolica, come dogmi, altre, invece,<br />

sono proposte ed accettate con un grado autoritativo inferiore. Bisogna<br />

ricordarsi anche del fatto dell'evoluzione dei dogmi ammesso<br />

dalla dottrina cattolica.<br />

Nei casi, dunque, che la dottrina, implicata nella <strong>liturgia</strong>, è<br />

una dottrina che il magistero propone come di fede divina e cattolica,<br />

vale in <strong>senso</strong> rigoroso il principio che la <strong>liturgia</strong> suppone ed esprime<br />

la fede, cioè, presuppone ed esprime la fede divina e cattolica già<br />

proposta dal magistero per altre vie, la fa vivere e la corrobora<br />

nei fedeli. Perché questo?<br />

Ogni dogma di fede divina e cattolica implica da parte del<br />

magistero la determinazione di una dottrina come rivelata e l'imposizione<br />

a tutti i fedeli del gravissimo obbligo morale di adesione

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