31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

394 CAP. XIII - LE DUE CITTÀ<br />

rimettono alla sollecitudine dei chierici, sia assolutamente permesso<br />

di comunicare, sia affinché dalla virtù dello stesso sacramento siano<br />

protetti contro gli attacchi del demonio che li infesta, sia perché<br />

vengano maggiormente purificati se la loro vita è già più pura » 9S .<br />

Nelle Collazioni di Cassiano, l'abate Sereno non approva l'uso di<br />

alcune chiese di privare per sempre gli energumeni <strong>della</strong> comunione :<br />

« Non abbiamo ricordo che dai nostri seniori sia stata loro mai interdetta<br />

la santa comunione; anzi essi pensavano che, se fosse possile,<br />

bisognerebbe amministrargliela anche tutti i giorni. Non bisogna credere,<br />

infatti, che la sacrosanta comunione va così a esca dei demoni,<br />

secondo quel detto del Vangelo che voi, molto malamente, avete<br />

adattato a questo <strong>senso</strong>: non date le cose sante ai cani; ma anzi<br />

che essa diventa protezione dell'anima e del corpo. Quando è ricevuta<br />

.dall'energumeno, essa, come un fuoco d'incendio, scaccia quello<br />

spirito che risiede nelle sue membra o cerca di nascondervisi. Di<br />

recente, per questo modo, abbiamo visto curato l'abate Andronico<br />

e parecchi altri. <strong>Il</strong> nemico molesterà sempre più l'ossesso se lo vede<br />

privato di questa medicina celeste. E lo tenterà tanto più duramente<br />

e frequentemente quanto lo vedrà tenuto più lontano da questo spirituale<br />

rimedio » 8B .<br />

La comprensione di questo aspetto dell'eucaristia come protezione<br />

ed arma contro il demonio, indusse anche, nella Chiesa antica,<br />

a capire meglio la portata <strong>della</strong> scomunica che impediva il fedele<br />

di parteciparvi. Lo scomunicato rimaneva pericolosamente esposto<br />

agli attacchi di Satana. È per questo che la scomunica, ammonisce<br />

S. Leone Magno, non deve essere inflitta che in gravissimi casi e dopo<br />

maturo esame : « A nessun cristiano deve essere facilmente negata la<br />

comunione. E questo non deve avvenire all'arbitrio di un vescovo<br />

indignato... Abbiamo saputo che per fatti e parole di lieve entità<br />

alcuni sono stati esclusi dalla grazia <strong>della</strong> comunione e che così<br />

l'anima per la quale il sangue di Cristo è stato versato, punita con<br />

supplizio tanto crudele, è stata abbandonata ferita e come senza<br />

armi e privata di ogni difesa, agli attacchi del diavolo, che avrebbe<br />

potuto facilmente rendersela schiava » 10 °.<br />

Anche le liturgie si fanno eco di queste idee. Per esempio, l'anafora<br />

del libro ottavo delle Costituzioni apostoliche menziona espli-<br />

98 Vedi HEFELE-LECLERCQ, Histoire des conciles II 1 p. 442 s.<br />

»9 Coli. VII cap. 30.<br />

100 Ep. 10 cap. 4. <strong>Il</strong> contesto storico dimostra che si tratta veramente <strong>della</strong><br />

comunione eucaristica (vedi la nota dell'editore in Migne latino 54, 635 nota b)<br />

che sin dal secolo V veniva designata anche con la sola parola communio. Vedi<br />

P. BLAISE, Dict. latin des auteurs chrétiens, s. v. communio 5. Così il concetto di<br />

S. Paolo che la scomunica dalla comunione ecclesiastica abbandona, per cosi<br />

dire, lo scomunicato a Satana (1 Cor 5,5; 1 Tm 1,20), è concretizzato in quello<br />

che avviene a chi è privato <strong>della</strong> comunione eucaristica. <strong>Il</strong> che è normale,<br />

quando si pensa che la comunione al sacrificio è il segno efficace per eccellenza<br />

<strong>della</strong> comunione ecclesiale. C'è da chiedersi se non entrasse un concetto esplicitamente<br />

antidemoniaco anche nell'uso antico di deporre le specie eucaristiche<br />

sia in bocca, sia sul petto dei morti. Vedi RIGHETTI II, 391; Vedi anche S. Benito,<br />

su vida y su regia, da G. M. Colombas... Madrid, 1954 p. 210 nota a.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!