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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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190 CAP. VI - LEGGE DELL'OGGETTIVITÀ<br />

1. OGGETTIVISMO, SOGGETTIVISMO E LITURGIA<br />

Chiamo la prima legge, legge dell'oggettività. Sotto questo<br />

nome intendo esprimere il fatto che la via per cui Dio si comunica<br />

all'uomo e l'uomo raggiunge Dio come il suo fine e quindi la propria<br />

salvezza, non è lasciata al capriccio dell'uomo e nemmeno alla sua<br />

libera scelta, ma, in fin dei conti, gli è oggettivamente imposta non<br />

solo dalla sua natura, e quindi da Dio autore <strong>della</strong> natura, ma,<br />

inoltre, dalla libera volontà positiva di Dio. L'uomo, se vuol salvarsi,<br />

non può far altro che accettare liberamente questa via oggettiva<br />

segnatagli positivamente da Dio, adattarsi a questo dato di<br />

fatto.<br />

Non già che non entri in gioco la nostra libertà, il nostro<br />

soggetto. Anzi è proprio il nostro soggetto, la nostra libera personalità,<br />

che Dio richiede da noi. Ma questo nostro soggetto non può<br />

svilupparsi, compiersi, essere pienamente se stesso, salvarsi, che<br />

nella libera accettazione, nel libero sottomettersi a queste realtà<br />

da sé distinte, oggettivamente proposte, indipendenti da lui. <strong>Il</strong><br />

soggetto non ha valore che se normato e tutto misurato dall'oggetto<br />

da lui indipendente. Questa realtà normatrice, impostaci da Dio<br />

come via e misura nel nostro avvicinarci a Lui, è Cristo Figlio di<br />

Dio incarnato; è la Scrittura; sono i sacramenti; è la Chiesa, come<br />

popolo di Dio" fuori dal quale non c'è salvezza, popolo di Dio organizzato<br />

in tale e tale modo gerarchico, sotto legittimi pastori, con<br />

a capo il Papa; sono le norme interpretative e propositive del<br />

magistero. Tutta la <strong>liturgia</strong>, come mezzo nei nostri rapporti con<br />

Dio, è improntata a questa legge dell'oggettività. È un caso particolare<br />

di questa legge suprema.<br />

Di qui si capisce subito una delle ragioni per cui la <strong>liturgia</strong> è<br />

così ostica alla cosiddetta mentalità moderna, intesa in <strong>senso</strong> peggiorativo.<br />

Se le vie di Dio sono comandate dalla legge dell'oggettività,<br />

le vie dell'uomo moderno sono tutte incentrate sulla legge<br />

<strong>della</strong> soggettività, e, fuori <strong>della</strong> Chiesa, arrivano fino al soggettivismo<br />

più esasperato. <strong>Il</strong> soggetto, si sa, è una delle conquiste, come<br />

si suol dire, dell'uomo moderno; anzi, in qualche modo, è, si dice,<br />

la conquista delle conquiste, perché tutte le altre si assommano<br />

in quest'unica. <strong>Il</strong> mondo moderno è tutto incentrato sulla ricerca<br />

dell'esperienza soggettiva; in questa esso mette tutto il suo valore.<br />

E non già, si badi bene, nell'esperienza soggettiva come riflesso<br />

e frutto del soggetto in contatto coU'oggetto, ma come cosa valente<br />

in se stessa e per se stessa, indipendentemente dall'oggetto. L'oggetto,<br />

nelle forme più acute di questa tendenza, diventa cosa<br />

secondaria, trascurabile, semplice riflesso, si crede, del soggetto<br />

che lo crea, oggettivando, come si dice, il proprio io. Si conoscono<br />

così quei temi <strong>della</strong> vita come assoluta libertà in conquista inde-

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