TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CATECHISMO, STORIA SACRA, LITURGIA 833
deve sempre rimanere al primo piano. Come fanno appunto la bibbia
e la liturgia, dove, per esempio, non s'insegna l'onnipotenza di Dio
per mezzo di una definizione astratta, ma si mostra Dio agente nel
mondo con grande potenza, dal quale fatto si può passare più facilmente
all'affermazione anche (fi carattere più astratto che Dio è
onnipotente; e dove non s'insegna la grazia santificante partendo
da una definizione come sarebbe quella di accidente creato, qualità
inerente all'anima, ecc., ma si enumerano e si descrivono gli effetti
della santificazione in noi: che ci libera dal peccato e dall'ira di
Dio, ci fa suoi figli adottivi e fratelli di Gesù Cristo e ci permette
di poter arrivare un giorno a contemplarlo in cielo.
Similmente, la natura del catechismo esige che i nostri obblighi
morali > siano messi in forte rilievo, come lo sono appunto nella
bibbia. Ma, come avviene anche nella bibbia, saranno mostrati
anzitutto come derivazioni naturali degli interventi di Dio nel mondo
in nostro favore e dunque sempre visti fortemente all'ombra, per
così dire, della storia sacra mistero di Cristo. Così anche i necessari
accenni all'aspetto apologetico difensivo, specialmente contro errori
comuni nell'ambiente dove il bambino dovrà vivere, saranno fatti
in modo tale che questa considerazione non prenda il sopravvento
sull'aspetto semplicemente irenico espositivo della dottrina.
Come abbiamo detto sopra a proposito della predicazione, incentrando
l'insieme e le singole considerazioni, sulla realtà di storia
sacra mistero di Cristo, il catechismo ritrova automaticamente la
sua unità più profonda con la bibbia, diventa più teologale e cristocentrico,
perde la sua astrattezza per rivestire un aspetto molto
concreto e vitale e, per il fatto stesso, risponde anche a quelle
profonde esigenze pedagogiche che la psicologia del bambino ha
ormai rivelate. In modo speciale, il catechismo ritroverà così la
sua profonda unità con la liturgia. Infatti, se nel catechismo tutto
è incentrato sulla storia sacra mistero di Cristo sempre in atto, la
liturgia logicamente vi sarà dappertutto presente in qualche modo
come punto in cui maggiormente si compie in noi oggi la storia
sacra.
Il catechismo così concepito sarà necessariamente una preparazione
indispensabile alla vita liturgica; e la vita liturgica apparirà
come la concretizzazione sacrale, sotto il velo dei segni sensibili ed
efficaci della santificazione e del culto della Chiesa, del mondo del
catechismo; sarà il mondo del catechismo vissuto sacralmente nel
suo atto più importante. Allora non solo la spiegazione della liturgia,
in specie della messa e del suo significato, troverà il suo naturale
ed importante posto nell'insieme del catechismo ma, inoltre, l'atmosfera
generale dell'educazione catechistica del bambino sarà profondamente
liturgica e in quasi tutte le singole questioni anche
particolari si sarà portati a rilevare i loro prolungamenti e le loro
concretizzazioni nella liturgia. A ritrovare, per così dire, il catechismo
nella liturgia. Con quanto vantaggio avvenga tutto questo per
l'unità della formazione religiosa del bambino è facile indovinare.
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