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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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230 CAP. VII - MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO<br />

Figlio è la conoscenza del Padre, ma la conoscenza del Figlio si fa attraverso<br />

lo Spirito. Però è il Figlio, che, secondo il beneplacito del Padre, distribuisce in<br />

dono lo Spirito, come il Padre lo vuole e a quelli che Egli vuole » 66 .<br />

Non si potrebbe dire in modo più chiaro e profondo quanto<br />

l'antica Chiesa vedesse il battesimo sullo sfondo cristologico-trinitario<br />

secondo lo schema a, per, in, ad.<br />

È certo pure che l'origine del simbolo di fede, checché ne sia<br />

delle molte e difficili questioni particolari che si pongono in questa<br />

materia, è intimamente connessa con la prassi battesimale. Infatti,<br />

in connessione col battesimo, si esigeva dal catecumeno una solenne<br />

professione <strong>della</strong> fede intorno alla quale, nella cerimonia<br />

stessa del conferimento del sacramento, veniva ufficialmente e solennemente<br />

interrogato. Questa professione battesimale <strong>della</strong> fede<br />

o è da identificarsi con lo stesso simbolo al suo inizio, o almeno<br />

con qualcosa di molto simile, connesso, inoltre, con quella che nell'antichità<br />

si chiamava la regola di fede: breve formula in cui erano<br />

condensati gli articoli essenziali <strong>della</strong> fede cristiana. Ora, quella<br />

professione battesimale, <strong>della</strong> fede, era essenzialmente di significato<br />

cristologico-trinitario nel solito schema a, per, in, ad. E siccome<br />

quella professione, nella stessa prassi liturgica, era intimamente<br />

connessa con l'atto stesso del conferimento del battesimo,<br />

questo, naturalmente, ne prendeva un vivido colore cristologicotrinitario.<br />

La cosa è presentata in modo quanto mai concreto dalla<br />

cerimonia dell'atto battesimale descritta dalla Tradizione Apostolica<br />

di Ippolito:<br />

« E quando egli (colui che deve essere battezzato) è sceso nell'acqua, chi<br />

battezza ponga la mano sopra di lui e dica: « Credi tu in Dio, il padre onnipotente?<br />

». E colui che sta per essere battezzato dica : « Credo ». Quindi lo battezzi<br />

la prima volta, tenendo la mano sul suo capo.<br />

Poi dica : « Credi tu nel Cristo Gesù, il Figlio di Dio, nato dallo Spirito Santo<br />

e dalla vergine Maria, e crocifisso sotto Ponzio Pilato, che morì (e fu sepolto)<br />

e il terzo giorno risuscitò vivo dai morti, e salì ai cieli e siede alla destra del<br />

Padre e deve venire a giudicare i vivi e i morti? ». E quando ha risposto : « Credo<br />

», lo battezzi per la seconda volta.<br />

Poi dica ancora : « Credi allo Spirito Santo nella santa Chiesa 67 per la risurrezione<br />

<strong>della</strong> carne? ». Colui che è battezzato dica : « Credo » e lo battezzi la<br />

terza volta » 98 .<br />

Non occorre insistere sulla struttura cristologico-trinitaria di<br />

questa professione battesimale <strong>della</strong> fede e quindi del <strong>senso</strong> cristologico-trinitario<br />

del battesimo conferito secondo questo rito.<br />

66 Demonstr. 3; 7.<br />

67 Per la lezione... nella santa Chiesa... vedi P. NAUTIN, Je crois au St. Esprit<br />

dans la Sainte Église pour la résurrection de la chair, Paris 1947 pp. 13-27. È certo<br />

anche che il papiro di Der Balizeh, nella professione di fede battesimale, al<br />

terzo articolo del credo, ha: ...credo... e nello Spirito Santo e nella risurrezione<br />

<strong>della</strong> carne nella santa chiesa cattolica. Vedi C. H. ROBERTS E B. CAPELLE, An early<br />

euchologium... Louvain 1949 p. 32 s; 60 s.<br />

«8 Vedi ed. BOTTE pp. 49-51. Lo stesso rito è ancora supposto da S. AMBROGIO,<br />

De sacr. II, 6,16; 7,20,22; VI 2,5-8.

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