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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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PROFEZIE 443<br />

I precetti liturgici dell'Esodo (13,1-3, 11-13) e del Levitico (12,1-8)<br />

intorno alla presentazione del primogenito al tempio, che si leggono<br />

nel breviario <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> del 2 febbraio, sono letti con riferimento<br />

al fatto storico <strong>della</strong> presentazione di Gesù al tempio e al fatto<br />

reale mistico <strong>della</strong> sua venuta sacramentale nella messa. Molto bene<br />

dunque commenta l'antifona <strong>della</strong> processione <strong>della</strong> candelora, ripresa<br />

in parte nel primo responsorio dopo la prima lezione del breviario<br />

: « Adorna il tuo talamo, o Sion, (intendi Gerusalemme e la<br />

Chiesa) e ricevi Cristo Re: accogli con amore Maria, che è la porta<br />

del cielo: essa stessa infatti porta il Re <strong>della</strong> gloria, la luce nuova.<br />

La Vergine si arresta, presentando sulle braccia il Figlio, generato<br />

prima dell'aurora: Simeone lo riceve fra le braccia, e predica ai<br />

popoli il Signore <strong>della</strong> vita e <strong>della</strong> morte e Salvatore del mondo ».<br />

Oppure l'introito : « Abbiamo ricevuto, o Dio, la tua misericordia in<br />

mezzo al tuo tempio: come il tuo nome, o Dio, così anche la tua<br />

lode va sino ai confini <strong>della</strong> terra. Grande è il Signore e sommamente<br />

lodevole nella città del nostro Dio nel suo monte santo ».<br />

È giusto anche che il cristiano pensi alla realizzazione plenaria di<br />

queste realtà nella Gerusalemme celeste.<br />

Profezie propriamente dette<br />

<strong>Il</strong> prolungamento del <strong>senso</strong> dei contemporanei nell'uso liturgico<br />

delle profezie propriamente dette dell'Antico Testamento è assai<br />

facile a capire e sopra ne abbiamo dato un esempio. Infatti, la profezia<br />

propriamente detta dell'Antico Testamento riguarda essenzialmente<br />

l'annunzio del Messia e del suo regno negli ultimi tempi, i<br />

tempi escatologici <strong>della</strong> storia; o per lo meno, tra le profezie propriamente<br />

dette dell'Antico Testamento, è questa che interessa il<br />

Nuovo Testamento e la Chiesa.<br />

Ora, secondo la dottrina del Nuovo Testamento, il Messia<br />

annunziato è il Cristo Gesù; con Lui cominciano gli ultimi tempi<br />

escatologici di cui parlarono i profeti; questi tempi escatologici non<br />

sono ancora compiuti, ma sono tuttora in corso e si compiranno<br />

perfettamente nel secondo avvento di Cristo, nella parusia e nell'instaurazione<br />

finale completa del regno di Dio.<br />

Così, teologicamente parlando, le profezie dell'Antico Testamento<br />

intorno al Messia e al suo regno, oltre al <strong>senso</strong> in cui potevano<br />

apparire ai contemporanei, possono e devono avere come tre<br />

ulteriori piani di approfondimento, che sono come tre ulteriori tappe<br />

di realizzazione integrale, alla luce delle quali il <strong>senso</strong> fondamentale<br />

dei contemporanei viene prolungato e approfondito: il piano <strong>della</strong><br />

vita storica di Cristo, il piano <strong>della</strong> realizzazione reale mistica del<br />

mistero di Cristo nelle anime e nella Chiesa per via liturgica (massimamente<br />

sacrificio e sacramenti) ed extraliturgica come si compie<br />

ogni giorno nell'attuale fase dall'ascensione alla parusia, e il piano<br />

dell'ultima escatologia.<br />

Nella <strong>liturgia</strong> la profezia dell'Antico Testamento propriamente

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