31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

UNICO LITURGO 255<br />

celeste di Cristo, abbia in mente anche il culto cristiano su questa<br />

terra.<br />

Comunque, era inevitabile che in questa prospettiva i cristiani<br />

si ponessero chiaramente la questione del <strong>senso</strong> del culto cristiano<br />

terrestre rispetto al culto celeste e al culto dell'Antico Testamento.<br />

La risposta era altrettanto inevitabile, stando ai princìpi dell'epistola:<br />

se la <strong>liturgia</strong> dell'Antico Testamento non era che l'ombra<br />

e la figura <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> celeste di Cristo, anche la <strong>liturgia</strong> terrestre<br />

dei cristiani è l'ombra e la figura <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> celeste di Cristo.<br />

Con una grande differenza però: che il concetto di figura e ombra<br />

applicato alla <strong>liturgia</strong> terrestre dei cristiani rispetto alla <strong>liturgia</strong><br />

celeste, ha un <strong>senso</strong> immensamente più profondo e reale, anzi<br />

realista, di quello che ha quando viene applicato alla <strong>liturgia</strong> dell'Antico<br />

Testamento rispetto alla stessa <strong>liturgia</strong> celeste.<br />

<strong>Il</strong> motivo profondo è che, tra i cristiani, anche su questa terra,<br />

non vi è che una santificazione, che è quella operata continuamente<br />

in essi da Cristo; e non vi è che un culto, che è quello offerto<br />

ininterrottamente per essi e con essi da Cristo, e quindi non vi<br />

è che un liturgo: Cristo stesso. Se la <strong>liturgia</strong> terrestre è vera<br />

santificazione e vero culto, ciò non può essere che in quanto in<br />

essa si attua in un modo diverso la stessa santificazione e lo stesso<br />

culto di Cristo ora glorioso in cielo; in quanto nei riti <strong>della</strong> terra<br />

si ripete, anzi si manifesta, come sdoppiandosi, quello che Cristo<br />

stesso fa in cielo. La <strong>liturgia</strong> terrestre dei cristiani non può essere<br />

che l'epifania, sotto il velo dei riti e dei simboli, <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong><br />

celeste di Cristo; la sua manifestazione sulla terra sotto un involucro<br />

terrestre. La <strong>liturgia</strong> terrestre e la <strong>liturgia</strong> celeste sono una<br />

stessa realtà e non differiscono che nel modo di manifestazione<br />

e di pienezza, come, nel concetto antico, l'immagine e la realtà<br />

che essa manifesta.<br />

Queste idee, facilmente sviluppate dai princìpi dell'epistola<br />

agli ebrei, sono state largamente valorizzate dalla tradizione patristica<br />

e liturgica. Questa tradizione fu molto sollecita d'inculcare<br />

che nella nostra <strong>liturgia</strong> terrestre è sempre e dappertutto Cristo<br />

stesso che opera sotto il velo dèi riti e per lo strumento dei ministri<br />

umani; di modo che, sempre e dappertutto, Cristo è il ministro<br />

principale di tutta l'azione liturgica sotto tutte le sue forme: messa,<br />

sacramenti e sacramentali, lode divina ".<br />

Sul concetto che è Cristo stesso che offre, quale ministro principale,<br />

il sacrificio dell'eucaristia, Dix ie può attestare : « Credo che,<br />

ad eccezione delle tre serie delle omelie di Origene, ho letto ogni<br />

frase degli autori cristiani superstiti del periodo preniceno, per la<br />

più parte probabilmente otto, dodici volte, o anche più. È difficile<br />

provare un asserto negativo da una massa di materiali così vasti<br />

e disparati, ma per alcuni anni ho posto particolare attenzione a<br />

15 Cenni su questa materia in PH. OPPENHEIM, Notiones <strong>liturgia</strong>e fundamentales,<br />

Marietti 1941 pp. 109-32 con bibliografia a p. 109 ».<br />

16 The shape of the liturgy, London, ristampa del 1954, p. 253 s.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!