TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CORPO FISICO DI CRISTO E SALVEZZA 769
Il corpo fisico di Cristo e la salvezza. — Chi dimentica la funzione
sempre attuale, nell'ordine storico della salvezza, del sacratissimo
corpo ormai glorioso di Cristo, non può comprendere, nell'ordine
di fatto voluto da Dio, la funzione insostituibile dei sacramenti
e in modo speciale dell'eucaristia e quindi della liturgia; né vedere
perché in teologia si dice giustamente che oggi nessuno può avere
la grazia senza un qualche rapporto reale, almeno in voto implicito
(e il voto, per essere sincero, deve portare all'uso della cosa quanto
prima è possibile e permesso) ai sacramenti e particolarmente all'eucaristia;
né accorgersi della forza reale della massima teologica
per cui si dice che ciò che salva, non è solo la fede, né la sola speranza
e nemmeno la sola carità o qualsiasi atto solo psicologico,
ma la fede (speranza e carità) e i sacramenti.
Infatti, il motivo di tutto questo è che anche oggi non c'è grazia
che non ci venga da Dio attraverso la gloriosa umanità di Cristo
Signore, compreso il suo corpo, come strumento della sua divinità.
La Chiesa non si è costituita, non si costituisce ogni giorno e non
sussiste senza rapporto all'integra natura umana di Cristo, compreso
il suo corpo fisico. Perciò, per ricevere la salvezza, noi dobbiamo
avere contatto anche con questo corpo. E tale contatto deve essere,
per volontà di Dio — che tiene meravigliosamente conto della natura
umana che, in Cristo e in noi, è spirito e corpo — almeno in voto
implicito, non solo spirituale, per fede e carità, ma anche fisico,
sebbene d'un ordine tutto speciale, cioè sacramentale.
È questa appunto, nell'economia cristiana effettivamente voluta
da Dio, la funzione insostituibile dell'eucaristia. Il corpo mistico di
Cristo, nel suo nascere, sussistere e svilupparsi, è inscindibilmente
unito al suo corpo fisico mediante il sacramento dell'eucaristia.
Intorno all'eucaristia Dio ha ordinato gli altri sacramenti e, per mezzo
della Chiesa, l'intera liturgia in un insieme che, appunto per questo,
costituisce il cuore della nuova religione.
È sostanzialmente la dottrina di S. Tommaso, il quale non fa altro
che ripetere la dottrina di S. Giovanni Damasceno e della tradizione
greca, mentre questa, a sua volta, affonda le sue radici in S. Giovanni
(necessità dell'eucaristia: 6,48-65) e già in S. Paolo". « I sacramenti,
dice l'angelico dottore, causano la grazia come strumento.
Ciò che si spiega così: Damasceno {De fide orthodoxa, III, 13) dice
che l'umana natura di Cristo era strumento della divinità... Così,
infatti, il contatto stesso di Cristo causava strumentalmente la
sanità del lebbroso. Come l'umana natura di Cristo era strumento
per realizzare gli effetti della virtù divina nelle cose corporali, così
anche nelle spirituali. Perciò il sangue di Cristo versato per noi
ebbe la potenza di lavare i nostri peccati... e così l'umanità di Cristo
è causa strumentale della nostra giustificazione. Questa causa ci
è applicata spiritualmente per mezzo della fede, corporalmente per
mezzo dei sacramenti: perché l'umanità di Cristo è spirito e cor-
15 Vedi L. CERFAUX, La théologie de l'Église suivant saint Paul, Parigi 1948,
pp. 201-18; 247-59.
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