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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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MATRIMONIO SPIRITUALE 739<br />

quelle sopra riferite o anche prima, mancando le parole che possano esprimere<br />

tali cose a portata dell'umano intelletto, anche per esse, come per le altre note<br />

solo a Dio, sia a Lui lode e ringraziamento come specialmente viene cantato nella<br />

<strong>liturgia</strong> di questo stesso giorno» 13 '.<br />

Altra notevolissima grazia mistica di unione e contemplazione<br />

<strong>della</strong> Trinità fu data a Gertrude una volta durante l'azione liturgica<br />

che si svolgeva in chiesa, ma alla quale essa, stando a letto per malattia,<br />

non poteva corporalmente assistere, sebbene vi si unisse di<br />

cuore. In questa occasione, come narra essa stessa, per mezzo di<br />

una speciale grazia di conformità a Cristo, ricevette una più profonda<br />

conformità alla Trinità a modo di sigillo e di fuoco nell'anima<br />

che, bruciandone gli umani difetti, vi ristabilisce, secondo la dottrina<br />

di S. Bernardo, l'antica similitudine con Dio perduta per il peccato<br />

di Adamo 138 .<br />

Sebbene dunque i documenti non ci permettano di determinare<br />

con precisione le fasi di sviluppo dei diversi gradi <strong>della</strong> vita mistica<br />

di Gertrude fino a quello supremo del matrimonio spirituale, pare<br />

tuttavia che non si possa dubitare che questo grado supremo sia<br />

stato largamente raggiunto dalla santa.<br />

Gertrude ci offre pure notevoli casi di grazie mistiche che non<br />

furono solo brevi, ma durarono o giorni interi o anche anni con<br />

intensità più o meno grande. Già al principio <strong>della</strong> sua entrata nella<br />

vita mistica godette di una specialissima e continua presenza di Cristo<br />

in sé. Quando ne scrisse erano già nove anni che la cosa continuava.<br />

i" IV 41 p. 418.<br />

138 « Mentre avvicinandosi l'ora <strong>della</strong> processione, dopo avere ricevuto l'alimento<br />

vivificante, pensavo al Signore in me, conobbi che l'anima mia fatta accuratamente<br />

molle come cera vicino al fuoco, stava applicata sul petto del Signore<br />

come per ricevere un sigillo. E subitamente pareva spandersi tutta intorno a<br />

Lui e anche penetrare all'interno di questo sacrario dove abita tutta la pienezza<br />

<strong>della</strong> divinità corporalmente, e così essere marcata dal carattere <strong>della</strong> fulgida<br />

e sempre tranquilla Trinità » (II 7 p. 73). Gertrude termina questo racconto esaltando<br />

l'onnipotenza dell'amore divino che è come fuoco divoratore, che prima<br />

opera in segreto, ma poi erompe all'esterno, dissecca le imperfezioni umane,<br />

piega la durezza <strong>della</strong> volontà e distrugge ogni male nell'anima fino a farne<br />

sgorgare un immenso inno di ringraziamento. Solo questo fuoco ristabilisce<br />

in noi la similitudine soprannaturale con Dio che l'uomo aveva prima del peccato<br />

e che il peccato stesso distrusse. Si tratta dunque di una grazia speciale<br />

di conformità con la Trinità Santissima. Si noterà nuovamente come è sempre<br />

attraverso Cristo, attraverso l'umanità di Cristo, che Gertrude è condotta e<br />

conformata alla Trinità. Un'altra notevole grazia mistica, avuta in immediata<br />

connessione con la preghiera liturgica, fu quella che Gertrude ricevette quando,<br />

un giorno, spossata dalla debolezza, assisteva a mattutino, seduta, a parte, in<br />

un luogo per le malate, senza poter prendere parte al coro come le altre consorelle.<br />

Era il mattutino dell'Assunzione di Maria. Cominciando dal sesto responsorio<br />

Gertrude fu rapita in spirito per assistere allo stesso mattutino che nello<br />

stesso momento si cantava in cielo ed avendo di tutti i testi relativi mirabile<br />

intelletto e dilettazione, di cui narrò poi qualcosa « sicut ad exteriorem intellectum<br />

possunt exponi ». Questo durò fino alla fine del Te Deum quando ritornò<br />

in sé sentendo di questa grazia lo stesso suo corpo mirabilmente fortificato<br />

(IV 48 p. 434 s).

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