TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

METODO D'INDAGINE 597
sé nella sua integralità, è necessariamente primaria in ogni scienza
rispetto alla funzione difensiva, la quale, invece, dipende essenzialmente
anche dalle disposizioni del soggetto contro il quale avviene.
Così in ogni scienza e così anche nella teologia come scienza.
Bisogna dunque che nella scienza teologica venga messa in prima
linea, come determinante tutto il processo, la funzione semplicemente
contemplativa dell'essere delle cose rivelate come è in se
stesso nella sua integralità, e solo in seconda linea e subordinatamente
ad essa la funzione difensiva contro le obiezioni della pura
ragione d'avversario reale o metodico.
In questo modo di concepire l'ideale della teologia, la liturgia
viene considerata e indagata: primo: anzitutto nel suo valore teologico
e non soltanto storico, tanto meno rubricistico. In questo si
seguono i Padri, gli scolastici, gli stessi teologi positivo-scolastici,
superando la posizione dei moderni liturgisti solo storici, per non
dire storicisti, tanto più la posizione dei liturgisti rubricisti.
Secondo: in prima linea nel suo valore teologico semplicemente
irenico, espositivo, in quanto nella liturgia si vede come la Chiesa,
sotto il velo dei segni sensibili ed efficaci della santificazione e del
culto, visse e vive ogni giorno ciascun punto della sua fede come storia
sacra sempre in atto e incontro in Cristo tra Dio e gli uomini. Dunque
la liturgia viene considerata anzitutto nel suo valore di mysterion,
tnysterium, sacramentum. Qui ritroviamo la posizione dei Padri, e un
po' dello stesso S. Tommaso, e ci differenziamo dalla posizione dei positivo-scolastici.
Infatti, la considerazione della liturgia come autorità
per provare contro le obiezioni reali o metodiche che una determinata
dottrina è contenuta nelle fonti della rivelazione, nel predetto
modo di concepire la teologia, è reale, ma secondaria.
Terzo: non solo nei suoi fondamenti entitativi mediante l'analisi
di tipo filosofico e il metodo deduttivo, come fa in specie egregiamente
S. Tommaso, ma anche nel suo effettivo stato più concreto e
temporale, mediante l'uso scientifico della storia e scienze affini e del
metodo induttivo. Questo permette la scoperta nella stessa liturgia,
sotto il vélo dei segni sensibili ed efficaci della santificazione e del
culto, delle supreme costanti e come delle supreme leggi della libera
economia di Dio nel mondo e del ritorno dell'uomo a Dio, ossia della
storia sacra, a proposito di ogni grande questione di cui si occupa
la teologia sintetica generale. Ne abbiamo dato degli esempi nella
seconda parte di questo lavoro. In questo punto si perfeziona e si
integra la posizione di S. Tommaso, assimilando nella teologia come
scienza la grande visione della storia sacra, che fa la ricchezza della
teologia liturgica nella tradizione patristica.
L'esposizione
Mettendo in pratica l'ideale di teologia che qui si suggerisce, nei
singoli trattati di questa teologia lo schema espositivo stesso, e quindi
ciò che a prima vista colpisce in ogni tipo di teologia, differirà non