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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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SOLIDARIETÀ NELLA SCRITTURA 271<br />

regno messianico; essere come il punto di partenza da cui questo<br />

regno andrà alla conquista del mondo.<br />

In Israele l'individuo non può partecipare ai beni messianici,<br />

in parte già presenti e in massima parte futuri, se non come membro<br />

del popolo eletto. Fuori di questa inserzione nel popolo per il<br />

sangue, per la fede, per la circoncisione, per l'osservanza <strong>della</strong><br />

legge, per la pratica del culto, l'individuo è completamente tagliato<br />

fuori dalla corrente di vita che Dio impartisce. Questa è, in<br />

sostanza, la concezione dell'Antico Testamento, anche se è altrettanto<br />

vero che i profeti, in specie a partire da Geremia e , hanno<br />

reagito contro l'esagerazione grossolana, che troppi in Israele<br />

erano tentati di fare di questo concetto di religione e di morale<br />

comunitaria, rivendicando i giusti diritti e doveri dell'individuo nei<br />

suoi rapporti con Dio.<br />

Questa rivendicazione profetica, infatti, non mirava a sciogliere<br />

l'individuo dal concetto di salvezza in comunità, ma a ricordare<br />

che questa realtà comunitaria non dispensa l'individuo dalle<br />

responsabilità morali di una religione intima e sentita. Così il forte<br />

concetto <strong>della</strong> salvezza in comunità in Israele non voleva dire,<br />

come si è talvolta preteso, che in Israele l'individualità religiosa<br />

del singolo fosse completamente schiacciata dai legami collettivi;<br />

voleva soltanto dire che, in Israele, non si concepiva lo sviluppo<br />

<strong>della</strong> personalità individuale religiosa se non nell'ambito del quadro<br />

collettivo. Nell'Antico Testamento non vi è traccia dell'individualismo<br />

religioso inteso nel <strong>senso</strong> di vita religiosa dell'individuo<br />

che nasce, si sviluppa, raggiunge il suo fine, senza alcun riguardo<br />

al legame religioso col popolo teocratico come tale. Religiosamente,<br />

è il popolo che porta l'individuo, e l'individuo non vale che nel<br />

popolo e attraverso il popolo.<br />

Nell'Antico Testamento denominazione caratteristica di questo<br />

popolo teocratico, oltre a « popolo di Dio », è : chiesa di Dio,<br />

Qhal Jahweh, Ekklesia tou Theou, Ecclesia Dei (Dt 4,8-13; 23,1-9).<br />

Essa significa: assemblea di Dio, adunanza di Dio, e vuol indicare<br />

che Israele è un popolo religioso che per libera ed amorosa volontà<br />

di Dio è stato eletto, chiamato, separato da tutti gli altri,<br />

adunato in comunità, principalmente cultuale, e consacrato a Dio<br />

in vista di una missione speciale T . Significato simile hanno nell'Antico<br />

Testamento le altre denominazioni caratteristiche di<br />

Israele come comunità religiosa: possessione di Dio, sua eredità,<br />

gente santa, diletta da Dio, popolo sacerdotale, oggetto delle promesse<br />

di Dio 8 .<br />

6 Vedi, per es., F. SPADAFORA, Collettivismo e individualismo nel Vecchio Testamento,<br />

Roma 1953. A. GELIN, Les idées maltresses de l'Ancien Testament,<br />

4 ed. Paris 1952 p. 49 ss, trad. italiana. Ed. Paoline, Roma, 1952.<br />

T Vedi, per es., K. L. SCHMIDT, Ekklesia, in: Theologisches Worterbuch zum<br />

neuen Testament III (1938) 502-39. A. MÉDEBIELLE, Église, in: Dict. de la Bible,<br />

Suppl. II (1934) 488-90. M. C. MATURA, Le Qahal et son contexte cultuel, in : L'Église<br />

et la Bible, Desclée 1962 pp. 9-18.<br />

s Vedi, per es., R. MEYER - H. STRATHMANN, Laos, ibid., IV (1942) 29-57.

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