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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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L'EUCARISTIA CONTRO SATANA 393<br />

una mensa. Quando l'uomo dice a Dio: Tu hai preparato dinanzi a<br />

me una mensa, cos'altro vuol significare se non la mensa mistica e spirituale,<br />

che Dio ci preparò di fronte, cioè, contro e in opposizione,<br />

ai demoni? E giustamente: la mensa precedente era comunione coi<br />

demoni, ma questa è comunione con Dio » 94 .<br />

<strong>Il</strong> tema dell'eucaristia arma e protezione contro i demoni ricorre<br />

poi spesso nei Padri. Giovanni Crisostomo dice: «Ha Dio preparato<br />

una sola arma? No; Egli ha anche preparato un alimento più potente<br />

di qualsiasi arma. Non devi combattere penosamente, ma superare<br />

il nemico nella gioia. Infatti, appena ti vede tornare dal convito<br />

del Signore fugge più veloce del vento come chi vede un leone che<br />

spande fuoco dalla bocca. Se tu gli mostri la tua lingua tinta del<br />

sangue prezioso non può resistere; se gli mostri la tua bocca incruentata<br />

fuggirà lontano come un vile animale » 93 . S. Cirillo Alessandrino<br />

scrive : « Considera nuovamente quanto sia utile toccare la sua santa<br />

carne. Fuga molteplici malattie e la moltitudine dei demoni; sovverte<br />

il potere del diavolo e in un momento sana una grande moltitudine...<br />

Ci tocchi dunque anche noi (Gesù), o meglio anche noi tocchiamolo<br />

nella mistica eulogia, affinché liberi anche noi dalle infermità dell'anima,<br />

dalle incursioni e dalla tirannia del demonio » 96 .<br />

Quanto fosse comune nei fedeli la persuasione <strong>della</strong> forza protettrice<br />

dell'eucaristia contro gli spiriti maligni lo dimostra la narrazione<br />

seguente di S. Agostino : « Esperio, uomo che ha ricoperto<br />

cariche tribunizie, è <strong>della</strong> nostra regione. Possiede a Fussala un<br />

fondo, detto Zubedi. Avendo osservato che la sua casa era infestata<br />

da influssi nocivi di spiriti maligni, con detrimento dei suoi animali<br />

e dei suoi servi, in mia assenza, pregò i nostri presbiteri che qualcuno<br />

di loro venisse sul posto per pregare e cacciarli. Uno ci andò.<br />

Vi offrì il sacrificio del corpo di Cristo, pregando, quanto poteva, che<br />

cessasse quella vessazione. Per misericordia di Dio, cessò subito » 97 .<br />

Ancora più caratteristica forse la disciplina osservata per lo più<br />

nell'antichità, sebbene non senza qualche contraddizione, che a coloro<br />

che erano creduti posseduti dal demonio, purché si comportassero<br />

onestamente e avessero cura di ubbidire ai chierici per essere guariti,<br />

si dovesse permettere la partecipazione all'eucaristia; appunto perché<br />

si riteneva che fosse un'ottima medicina contro il demonio e<br />

che fosse molto pericoloso privarne questi malati.<br />

<strong>Il</strong> canone 14 del concilio di Orange del 441 dice: «Agli energumeni<br />

già battezzati, se hanno cura <strong>della</strong> propria purificazione e si<br />

94 Catechesi mistagogica IV 7. <strong>Il</strong> P. DANIÉLOU, 1. e, p. 248, cita anche il seguente<br />

passo di Cirillo, che riporto perché molto caratteristico, ma che non ho<br />

potuto controllare perché la citazione (MG 33, 841) è sbagliata: « La mensa sacramentale<br />

è la carne del Signore che ci fortifica contro le passioni e i demoni.<br />

Difatti, Satana teme coloro che partecipano con riverenza ai misteri ».<br />

95 Omelia ai battezzati, nella nuova ed. critica di A. WENGER, Jean Chrysostome,<br />

Hitit catéchèses baptismales, Paris 1957, catechesi III n. 12 p. 158.<br />

96 In Le 4,39-41 PG 72,552. Vedi J. SOLANO, Textos eucaristicos primitivos II<br />

n. 606. Vedi anche De adorat. in sp. et verit. PG 68, 285, ibid. II n. 533.<br />

97 De Civ. Dei XXII 8, 6.

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