TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

244 CAP. Vili - IL KYRIOS
operante invisibilmente nella sua Chiesa. Nessuna pietà cattolica
può dimenticare uno qualsiasi di questi aspetti, ed è facile dimostrare
che, nel corso della sua storia, la pietà ortodossa non ne ha
dimenticato nessuno.
Tuttavia, a causa dell'inesauribile ricchezza oggettiva del mistero
di Cristo, nel quale sono tutti i tesori dell'umanità e della
divinità, nonché a causa della limitatezza dell'umana psicologia, dei
diversi bisogni delle anime, in rispondenza a grazie diverse, a temperamenti
diversi, a epoche e culture diverse: nell'immagine di
Gesù si può mettere l'accento ora sopra uno e ora sopra l'altro di
questi aspetti. I tratti della sua unica figura potranno così, psicologicamente,
essere coordinati o a partire dalla divinità o a partire
dalla sua umanità. In questo secondo caso, nella sintesi che se ne
forma il credente, si potrà partire dall'uomo storico come era in
Palestina, oppure dal risorto, ormai nello stato di gloria, nel plenario
esercizio della sua signorìa sui vivi e sui morti, sul cosmo
intero: in una parola, dal Kyrios, dal Gesù Signore. Ognuno di
questi tre tipi principali dell'immagine di Gesù potrà poi realizzarsi
con sfumature diverse, talvolta anche notevoli, per influsso, più o
meno accentuato di uno dei due altri.
Non si tratta solo di astratte possibilità. È un fatto che nella
storia della spiritualità, proprio in relazione alle predette osservazioni,
si può parlare di diverse immagini di Gesù. È vero, recenti
studi di dettaglio, in specie intorno alla spiritualità patristica 2 , ci
invitano a ben guardarci da ogni semplicistica rigida schematizzazione
di una realtà non di rado complessa. Ma rimane il fatto che
nell'attenzione e nell'affetto del Nuovo Testamento e dell'età patristica
nel suo insieme fino al quarto secolo, predomina nettamente
l'uomo ormai glorioso, il Kyrios, e che è a partire dal centro
visuale della Pasqua che si scopre vitalmente e si vive praticamente
tanto Gesù come Dio quanto gli episodi e i sentimenti della sua
vita terrena in Palestina, dalla nascita alla passione e morte.
A partire dal quarto secolo, per reazione all'arianesimo, si verifica
sì, specialmente in Oriente, un parallelo accentuarsi della
considerazione diretta di Gesù come Dio nell'unità di natura col
Padre e con lo Spirito Santo; ma tutto sommato, l'immagine del
risorto, del Kyrios, è ancora quella che rimane al primo piano.
Nella spiritualità occidentale questo continua, grosso modo, fino
al secolo XII.
A quest'epoca, in occidente, il cambiamento d'accento, sensibile
sin dal secolo XI, mentre conserva una fortissima coscienza diretta
di Gesù come Dio, porta sempre più al centro l'uomo storico Gesù
prima della sua resurrezione, gli episodi e i sentimenti della sua
vita terrena, specialmente la sua natività e la sua passione..
L'uomo ormai nel suo stato di gloria, il Kyrios, l'importanza
che ha per Lui stesso, per la nostra storia individuale e sociale, per
2 Vedi M. BALSAVICH, The Witness of St. Gregory the great to the place of
Christ in prayer, Roma 1959 pp. 17-24, con bibliografia pp. 9-16.