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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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PREDICAZIONE E STORIA SACRA 811<br />

dovrà spiegare con varietà illimitata, ora un punto particolare e ora<br />

un altro, <strong>della</strong> parola di Dio, sia nel suo aspetto dogmatico, sia nel<br />

suo aspetto piuttosto morale o anche apologetico. L'essenziale è che<br />

il predicatore si ricordi, e ogni tanto anche prospetti ai suoi ascoltatori,<br />

che ogni singolo punto che tratterà è un aspetto, una certa<br />

porzione, del mistero di Cristo sempre in atto, storia sacra generale,<br />

e che come tale può essere ben capito solo nell'insieme <strong>della</strong> prospettiva<br />

nella quale Dio ce l'ha rivelato.<br />

Storia sacra, mistero di Cristo oggetto centrale<br />

<strong>della</strong> predicazione per intrinseca necessità di natura<br />

<strong>della</strong> predicazione stessa<br />

Ma perché la predicazione deve essere incentrata sulla storia<br />

sacra mistero di Cristo nel <strong>senso</strong> sopra spiegato? <strong>Il</strong> motivo fondamentale<br />

è la natura stessa <strong>della</strong> predicazione in quanto annunzio<br />

<strong>della</strong> parola di Dio.<br />

Ora, la parola di Dio, nelle sue fonti: la sacra bibbia, la proposizione<br />

ordinaria del magistero <strong>della</strong> Chiesa, la tradizione, si presenta<br />

anzitutto come complesso di verità rivelate incentrato sul<br />

concetto di storia sacra sempre in atto, come quadro generale entro<br />

il quale e sullo sfondo del quale i singoli punti particolari sono<br />

prospettati ognuno al suo posto.<br />

Che la parola di Dio nelle sue fonti sia veramente incentrata<br />

sul concetto di storia sacra, dopo quanto abbiamo detto nel primo<br />

capitolo non occorre più dimostrarlo per quanto riguarda la bibbia.<br />

Basti aggiungere qui che, nel Nuovo Testamento, la predicazione<br />

<strong>della</strong> salvezza vista in questa prospettiva, si chiama spesso kerygma 18 ,<br />

e che quando oggi, per il ravvivamento <strong>della</strong> predicazione, si chiede,<br />

in sostanza, che essa sia o diventi nuovamente cherigmatica 19 si<br />

18 Vedi, per es., G. FRIEDRICH, keryx, kerysso, kerygma, in: Theologisches<br />

Worterbuch zum Neuen Testament di Kittel III (1950) 682-717. A. RETIF, Qu'estce-que<br />

le kerygme? in: Nouvelle revue théologique 71 (1949) 901-22. Intorno al<br />

concetto di kerygma vedi la bibliografia compilata da A. LIÉGÉ in Parole et<br />

mission 13 (1961) 619-22. Aggiungi: C. H. THOMPSON, Theology of the kerygma.<br />

A study in primitive teaching, London 1962. A. TURCK, Évangélisation et cathéchèse<br />

aux deux premiers siècles, Paris 1962. F. PETIT, Proclamer la parole. Ce<br />

qu'enseigne la bible sur la prédication, Paris 1963. La terminologia del Nuovo<br />

Testamento intorno ai diversi tipi di predicazione è oscillante. Può darsi che,<br />

al principio, kerygma abbia indicato, in modo speciale, la predetta predicazione<br />

in vista di condurre alla fede e la didaché e la didascalia abbiano indicato specialmente<br />

una ulteriore introduzione e approfondimento nella fede stessa. Comunque,<br />

tutti i gradi di annunzio <strong>della</strong> parola erano essenzialmente incentrati<br />

sulla storia, sacra mistero di Cristo. Si sa pure che il fatto <strong>della</strong> risurrezione<br />

era considerato il pernio di questa storia sacra e che così tutta l'economia <strong>della</strong><br />

salvezza era presentata come la conoscenza e la partecipazione al mistero pasquale.<br />

Vedi H. SCHUERMANN, Aufbau und Struktur der neutestamentlichen Verkiindigung,<br />

Paderborn 1949.<br />

19 Terminologia prediletta negli ambienti di lingua germanica, in ispecie<br />

dal gruppo dei teologi di Innsbruck, dopo l'idea lanciata da J. A. JUNGMANN,

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