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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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L'INSEGNAMENTO DELLA LITURGIA 607<br />

perta la vera natura e la ricchezza <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> e costatata la separazione<br />

tra popolo e <strong>liturgia</strong>, si pone necessariamente la questione come<br />

ricondurre il popolo alla <strong>liturgia</strong> e la <strong>liturgia</strong> al popolo. Così è inevitabile<br />

che, sia nella <strong>liturgia</strong> generale, sia nella trattazione dei cicli<br />

liturgici o <strong>della</strong> messa o degli altri sacramenti e dei sacramentali, dopo<br />

l'esposizione <strong>della</strong> base storica e del nucleo <strong>teologico</strong>, sia anche prospettata<br />

la conseguenza pastorale. Questo avviene perché la scienza<br />

liturgica ha per oggetto un'azione, la <strong>liturgia</strong> essendo un'azione; ora<br />

la scienza di un'azione comporta necessariamente lo studio, almeno<br />

teorico, del modo in cui realizzarla all'atto pratico. Su questo punto<br />

dovremo ritornare ancora.<br />

A sua volta, lo studio <strong>della</strong> legislazione positiva in questa prospettiva<br />

non può essere inteso che come sussidiario allo studio del<br />

pensiero liturgico <strong>teologico</strong> e quindi dei problemi pastorali che solleva<br />

la <strong>liturgia</strong>. Ossia, bisognerà fermarsi alle leggi del culto per quel tanto<br />

che in esse è implicato in un caso particolare qualche valore <strong>teologico</strong><br />

o pastorale. Per il resto, alla loro necessaria conoscenza bisogna iniziare<br />

il giovane clero in altra sede, principalmente per via pratica.<br />

Così stando le cose, se qualcuno mi chiedesse se la materia spiegata<br />

nella presente opera possa essere considerata come costituente<br />

un vero corso integro di <strong>liturgia</strong> fondamentale, o introduzione generale<br />

alla <strong>liturgia</strong>, risponderei di sì con la sola aggiunta, forse, di alcune<br />

brevi nozioni sul diritto liturgico e le rubriche ° e certamente di un<br />

considerevole capitolo storico. In questo capitolo si dovrebbe proporre<br />

un panorama schematico, secondo le più recenti ricerche, dello<br />

sviluppo storico genetico <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> cristiana nel suo insieme, rilevando<br />

i documenti essenziali e i tratti caratteristici del contributo che<br />

ogni epoca ha dato alla sua formazione. Questo capitolo può essere<br />

premesso a tutta la trattazione 7 .<br />

6 Vedi, per es., PH. OPPENHEIM, Tractatus de iure liturgico, 2 voli. Marietti<br />

1939. Simili brevi nozioni essenziali possono facilmente inserirsi, per es., alla fine<br />

del nostro cap. 9 sulla <strong>liturgia</strong> e la legge <strong>della</strong> salvezza in comunità.<br />

7 Esso dovrebbe comprendere i seguenti punti: il termine a quo <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>:<br />

quello che fece Gesù; la <strong>liturgia</strong> degli Apostoli fino a Costantino Magno<br />

nel 314; dalla pace costantiniana a Gregorio Magno; il medioevo in occidente da<br />

Gregorio Magno al Concilio di Trento; la formazione dei riti orientali odierni;<br />

la <strong>liturgia</strong> in occidente dal Concilio di Trento al principio del secolo XIX; il<br />

movimento liturgico odierno.

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