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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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DIVERSE SPIRITUALITÀ CATTOLICHE? 615<br />

sperimentale e diretto. In ogni atto soprannaturale di fede c'è, accanto<br />

all'aspetto discorsivo, un certo aspetto di sperimentalità diretta<br />

e non discorsiva. Senonché l'aspetto intuitivo di semplice sguardo,<br />

in certi atti, sotto l'influsso <strong>della</strong> grazia, la quale, come partecipazione<br />

<strong>della</strong> natura divina, dà per ciò stesso una certa connaturalità<br />

e sintonia con le cose divine, può aumentare e prevalere sull'aspetto<br />

discorsivo. Allora l'uomo, psicologicamente parlando, avverte appena<br />

o anche quasi non avverte affatto il discorso, mentre nella sua<br />

coscienza psicologica domina la conoscenza di tipo intuitivo sperimentale<br />

e diretto. E questo fatto in certi periodi di vita può diventare<br />

anche relativamente abituale.<br />

Uniamo le tre precedenti osservazioni: predominio dell'attrazione<br />

unitiva a Dio nella carità sul travaglio purificatore dal peccato<br />

e dall'imperfezione; predominio psicologico <strong>della</strong> sensazione di<br />

passività su quella di attività operosa e penosa; predominio <strong>della</strong><br />

coscienza intuitiva su quella discorsiva: è questa la base <strong>della</strong> distinzione<br />

comune tra atto ascetico e atto mistico, vita abitualmente ascetica<br />

e vita abitualmente mistica. Appare così che questa distinzione<br />

tradizionale poggia sopra una realtà indiscutibile.<br />

Diverse spiritualità In seno al cattolicesimo<br />

<strong>Il</strong> nostro scopo è di determinare il concetto di spiritualità liturgica.<br />

Ora, dire spiritualità liturgica sembra restringere il concetto di<br />

spiritualità cattolica in genere ad un ben determinato tipo di spiritualità.<br />

Vi sono dunque diverse spiritualità cattoliche? Infatti, gli<br />

autori parlano di diverse « scuole di spiritualità ». Così, in specie,<br />

si parla di spiritualità benedettina, francescana, domenicana, ignaziana,<br />

carmelitana, salesiana, berulliana. E oggi, da un punto di vista<br />

un po' diverso, si fa un gran parlare di spiritualità per il clero diocesano<br />

e di spiritualità per i laici. Queste denominazioni non sono<br />

arbitrarie.<br />

In che <strong>senso</strong>, dunque, nel seno dell'unica spiritualità cattolica<br />

si può parlare di diverse spiritualità? E poi: la <strong>liturgia</strong> è una spiritualità,<br />

o, almeno, include una spiritualità che possa essere detta<br />

spiritualità liturgica? E, se si ammette l'esistenza di una spiritualità<br />

liturgica, si tratta forse di una tra le tante scuole di spiritualità? una<br />

scuola di spiritualità casualmente dimenticata dagli autori di ascetica<br />

e mistica? Oppure, spiritualità liturgica è solo un altro nome di<br />

quella che gli autori chiamano spiritualità benedettina? Ecco altrettante<br />

questioni che bisogna chiarire.<br />

In primo luogo è certo che non si potrà, comunque, parlare di<br />

diverse spiritualità cattoliche o di diverse scuole cattoliche di spiritualità,<br />

che entro ben determinati limiti, che sono gli elementi necessariamente<br />

comuni ad ogni spiritualità cattolica. Nella questione<br />

del concetto di diverse spiritualità, nonché in quella <strong>della</strong> natura<br />

propria di ognuna rispetto alle altre, appare così di capitale impor-

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