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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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736 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA<br />

zione <strong>della</strong> volontà e degli affetti dell'uomo operata soprannaturalmente<br />

da Dio per cui, d'or'innanzi, questa volontà e questi affetti<br />

sono talmente uniti alla volontà di Dio che l'uomo, in un grado<br />

di perfezione superiore, non vuole e non ama altro che quello che<br />

vuole ed ama Dio. È detto scambio dei cuori perché talvolta questa<br />

grazia è accompagnata da una visione intellettuale o immaginativa<br />

nella quale è simboleggiata da uno scambio di cuori tra Cristo e il<br />

mistico. Gertrude, scrivendo il secondo libro del Legatus nel 1289,<br />

attestava di averla ricevuta diverse volte:<br />

« Inoltre, tra tante grazie, mi hai concesso l'inestimabile familiarità <strong>della</strong><br />

tua amicizia, accordandomi, in diversi modi, in sovrabbondanza di gioia, l'arca<br />

nobilissima <strong>della</strong> divinità, il tuo Cuore deificato. Ora me lo desti generosamente,<br />

ed ora — in segno più prezioso di mutua familiarità — lo scambiasti con il mio.<br />

Cosi nel tuo Cuore mi manifestasti aspetti tanto intimi dei tuoi segreti giudizi<br />

e delle tue gioie, e tanto spesso hai liquefatto l'anima mia con le tue amichevolissime<br />

carezze, che, se ignorassi l'abissale sovrabbondanza <strong>della</strong> tua bontà,<br />

non potrei nemmeno ammettere che tu abbia mai mostrato tanta benevolentissima<br />

tenerezza, sia pure, tra tutte le creature, alla tua beatissima Madre che<br />

regna con te in cielo» 12 ".<br />

Dagli scritti gertrudiani, per quanto mi consta, non si ricavano<br />

maggiori particolari intorno alle grazie segnalate a cui qui allude<br />

Gertrude.<br />

Nelle grazie mistiche sopra riferite: scambio dei cuori, trafitta<br />

d'amore, Dio tutto in tutti, vidi Dominum facie ad faciem, vi era<br />

incluso anche quello che gli autori spirituali chiamano unione trasformativa<br />

e S. Teresa matrimonio spirituale? Sebbene i dati che<br />

abbiamo non siano perfettamente chiari, la cosa, però, sembra non<br />

potersi negare. Numerosissime sono in Gertrude, sin dal principio<br />

<strong>della</strong> sua vita mistica, le espressioni in cui le sue relazioni con Cristo<br />

sono espresse in termini matrimoniali. Ma trattasi sempre di quello<br />

che Teresa chiamò poi propriamente matrimonio spirituale?<br />

Invece negli scritti gertrudiani sono numerosi i tratti delle grazie<br />

mistiche concesse a Gertrude che S. Teresa, da parte sua, conta come<br />

caratteristici di quello stato superiore. Così, in primo luogo, il concetto<br />

generale dell'anima divenuta ormai come una sola cosa con<br />

Dio, un solo spirito con Lui, nel <strong>senso</strong> di una perfettissima conformità<br />

di volontà 129 . A questo tratto anzitutto si riferiscono appunto<br />

in Gertrude le grazie sopraccennate. Lo stesso tratto è fortemente<br />

rilevato dalla sua biografa nel primo libro del Legatus. Una volta<br />

vi si parla <strong>della</strong> cosa come di grazia futura che Dio, a quanto aveva<br />

rivelato, come si dice, a una persona, avrebbe certamente fatto a<br />

Gertrude :<br />

« Arriverà inoltre a una tale unione con Dio che i suoi occhi non vedranno<br />

che ciò che il Signore si degnerà di vedere per mezzo di essi, e la sua bocca<br />

non proferirà che quello che il Signore si degnerà di parlare per mezzo di<br />

«• II 23 p. 107.<br />

I2 s> Vedi S. TERESA, Castello VII 2 n. 3-5.

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