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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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PRECETTO DELL'AMORE 441<br />

Precetti e ammonimenti<br />

I precetti e ammonimenti morali, liturgici, giuridici, che nell'Antico<br />

Testamento sono diretti immediatamente agli israeliti, vengono<br />

spesso accettati nel Nuovo Testamento e tenuti validi nell'economia<br />

nuova, quindi anche ripetuti nella <strong>liturgia</strong>. Ma è chiaro che<br />

questi precetti e ammonimenti letti nella <strong>liturgia</strong>, appunto perché<br />

visti nella grande realtà di Cristo, <strong>della</strong> Chiesa e delle realtà future,<br />

si illuminano di una nuova luce.<br />

Per esempio, il comandamento dell'amore di Dio e del prossimo,<br />

in cui si riassume tutto il decalogo, prende nel Nuovo Testamento<br />

una profondità insospettata nell'Antico. Infatti, appare ora che il<br />

<strong>senso</strong> preciso di quel supremo comandamento non è altro che quello<br />

spiegato da San Giovanni : « Guardate di quale amore ci ha amati<br />

il Padre, concedendoci di poterci chiamare ed essere di fatto figliuoli<br />

di Dio... Carissimi, noi siamo ora figliuoli di Dio; ma non è ancora<br />

manifestato quello che saremo. Sappiamo che quando si manifesterà<br />

saremo simili a Lui, perché lo vedremo come è. E chiunque ha questa<br />

speranza in Lui, santifica se stesso, come Egli pure è santo...<br />

Chiunque è nato da Dio non fa peccato, perché tiene in sé un germe<br />

di Lui... Chiunque non pratica la giustizia e non ama il suo fratello,<br />

non è da Dio. Questo è l'annunzio che avete udito da principio, che<br />

vi amiate l'un l'altro. Carissimi, amiamoci l'un l'altro perché la carità è<br />

da Dio. E chi ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha<br />

conosciuto Dio, perché Dio è carità. In questo si è manifestata la<br />

carità di Dio verso di noi; che Dio mandò il suo Figlio Unigenito nel<br />

mondo, affinché per mezzo di Lui abbiamo la vita. In questo è la<br />

carità: che senza aver noi amato Dio, Egli per primo ci ha amati,<br />

e ha mandato il suo Figliuolo come propiziazione per i nostri peccati.<br />

Carissimi, se Dio ci ha amato così, anche noi dobbiamo amarci l'un<br />

l'altro. Nessuno ha mai veduto Dio. Se ci amiamo l'un l'altro, Dio<br />

abita in noi e la carità di Lui è perfetta. Da questo conosciamo che<br />

noi siamo in Lui ed Egli in noi; perché Egli ci ha dato del suo Spirito.<br />

E noi abbiamo veduto ed attestiamo che il Padre ha mandato il suo<br />

Figliuolo Salvatore del mondo. Chiunque confesserà che Gesù è<br />

Figliuolo di Dio, Dio dimora in lui ed Egli in Dio. E noi abbiamo<br />

conosciuto e creduto alla carità che Dio ha per noi. Dio è carità e<br />

chi sta nella carità sta in Dio, e Dio in lui. Amiamo dunque Dio, perché<br />

Dio per il primo ci ha amati» (1 Gv 3,1-4,19). Dunque: piena<br />

continuità con l'Antico Testamento, e nello stesso tempo inaudito<br />

approfondimento.<br />

Così anche i precetti dell'Antico Testamento contro l'impurità<br />

sono naturalmente conservati nella nuova economia, ma motivati<br />

da una luce immensamente più profonda, quella spiegata da S. Paolo :<br />

« Non sapete che i nostri corpi sono membra di Cristo? Or dunque<br />

le membra di Cristo le farò membra d'una meretrice? Non sia mai!...<br />

O non sapete che il corpo vostro è tempio del Santo Spirito che è

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