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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LITURGIA E INTUIZIONE 483<br />

specie nella prima parte <strong>della</strong> messa. Anche queste parti, perché<br />

sono fatte appunto nell'azione liturgica, come parte di essa, tendono<br />

in sé e per sé immediatamente all'attuazione cultica degli<br />

animi e, in questo <strong>senso</strong>, prendono un carattere assai diverso<br />

dall'insegnamento extraliturgico del magistero. Nelle altre parti<br />

poi <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>: sacrifìcio, orazioni, in specie l'orazione dell'ufficio<br />

divino, amministrazione e, recezione dei sacramenti e dei sacramentali,<br />

tutte cose che, dal punto di vista liturgico e cultuale, hanno<br />

un'importanza molto più grande ed essenziale delle omelie,<br />

delle lezioni, delle esortazioni e delle professioni di fede, nelle altre<br />

parti, dico, l'aspetto didattico è molto meno diretto ed esplicito.<br />

In esse predomina incontrastato l'aspetto santificazione e l'aspetto<br />

culto sull'aspetto insegnamento.<br />

Perciò nella <strong>liturgia</strong> non predomina lo stile didattico diretto<br />

Questa costatazione non pare di poca importanza. Così si<br />

capisce anzitutto perché la <strong>liturgia</strong>, nel suo insieme, non sia affatto<br />

costruita in uno stile didattico. Gli stessi spunti di natura più<br />

didattica sono intramezzati, per regola generale, di canti e di preghiere<br />

come per tradurre subito in atto cultuale l'insegnamento<br />

ricevuto. Se si volesse esaminare la <strong>liturgia</strong> nel quadro <strong>della</strong> questione<br />

generale dei generi letterari, bisognerebbe dire che costituisce<br />

un genere letterario proprio. In essa, sui mezzi di espressione<br />

che vogliono comunicare o semplicemente esprimere concetti<br />

chiari e distinti di tipo raziocinativo con scopo immediato di arricchire<br />

l'intelligenza concettuale, predominano quelli in connessione<br />

più immediata con l'intuizione, la volontà e il sentimento, in tutte<br />

le sue sfumature, in vista di creare o esprimere stati d'animo complessivi,<br />

intuitivi e affettivi più che semplicemente concettuali.<br />

Così nella <strong>liturgia</strong> romana i diversi tipi di orazioni; i diversi<br />

tipi di inni: inni propriamente detti, salmi, cantici, tratti, sequenze;<br />

i ritornelli o antifone; i prefazi consacratori, anzitutto la grande<br />

preghiera eucaristica <strong>della</strong> messa o canone; gli esorcismi. Tutte<br />

forme che, dal punto di vista del genere letterario, sono mezzi<br />

tipici per esprimere volizioni, desideri, domande, ringraziamento,<br />

ammirazione, lode, pentimento, o semplicemente fede, speranza,<br />

amore.<br />

È anche per questo che in ogni <strong>liturgia</strong>, più che il tipo semplicemente<br />

espositivo, predomina, con maggiore o minore sobrietà,<br />

una tonalità lirica e retorica. Si comprenderà l'ampiezza di questo<br />

fenomeno se si aggiunge il profondo radicamento del simbolismo<br />

e <strong>della</strong> tipologia nell'espressione liturgica, come abbiamo spiegato<br />

a lungo, e, finalmente, l'attuazione simultanea e come l'orchestrazione<br />

generale che avviene in essa di tutti i sensi dell'uomo, com'è<br />

stato anche dimostrato a suo luogo.

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