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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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284 CAP. IX - SALVEZZA IN COMUNITÀ<br />

questi gravi problemi con quella decisione e magnifica audacia<br />

apostolica che derivano dalla visione profondamente soprannaturale<br />

delle cose ed abbia posto con coraggio i fondamenti dai quali<br />

si può ragionevolmente prevedere che la loro soluzione effettiva<br />

non andrà più molto a lungo 33 .<br />

Negli altri sacramenti<br />

Qualcosa di simile a quello che è stato detto intorno alla messa<br />

in rapporto all'espressione rituale <strong>della</strong> sua natura comunitaria,<br />

potrebbe dirsi intorno ai sacramenti. La natura intrinseca comunitaria<br />

dei singoli sacramenti è non meno evidente che nella messa.<br />

I sacramenti, infatti, sono essenzialmente qualcosa di ecclesiale<br />

perché sono strumenti <strong>della</strong> grazia mediante i quali i fedeli, soprannaturalmente,<br />

nascono, sono nutriti, riparati e perfezionati dalla<br />

Chiesa e nella Chiesa, come membri organici del popolo di Dio<br />

gerarchicamente strutturato e differenziato. Così il battesimo non<br />

è solo la rigenerazione soprannaturale di un individuo (Rm 6,1-14)<br />

e la sua adozione a figlio di Dio, ma è anche e necessariamente,<br />

nello stesso tempo, l'inserzione visibile nel corpo di Cristo che è<br />

la Chiesa e quindi l'unione organica soprannaturale con gli altri<br />

membri differenziati dello stesso corpo. <strong>Il</strong> battesimo non è unione<br />

con Cristo che nella Chiesa e per mezzo <strong>della</strong> Chiesa, gerarchicamente<br />

strutturata e differenziata. La confermazione non è solo il<br />

perfezionamento soprannaturale di un individuo, ma è anche il<br />

perfezionamento <strong>della</strong> sua inserzione nel popolo di Dio.<br />

La penitenza non è solo la riconciliazione di un individuo con<br />

Dio, ma è nello stesso tempo e necessariamente riconciliazione con<br />

la Chiesa, con la comunità dei fratelli, che il peccatore ha offeso<br />

e danneggiato nello stesso tempo che ha offeso Dio. Lo stesso vale<br />

per la sacra unzione come complemento <strong>della</strong> penitenza.<br />

Che l'ordine e il matrimonio abbiano un carattere profondamente<br />

comunitario è cosa ovvia e risaputa, perché sono destinati<br />

immediatamente a provvedere alla moltiplicazione materiale e spirituale<br />

<strong>della</strong> società cristiana e alla formazione <strong>della</strong> sua struttura<br />

gerarchica.<br />

Non sarebbe difficile, storia alla mano, dimostrare come nel-<br />

33 Sono gli articoli 26-42 <strong>della</strong> CL sui princìpi generali <strong>della</strong> riforma liturgica,<br />

e in specie gli articoli 26, 27, 28, 30, 36, 40. Di somma importanza pure l'art. 54<br />

sulla lingua volgare nella messa, in specie anche « nelle parti che spettano al popolo<br />

», cioè, come risulta dalla dichiarazione ufficiale del Relatore, in tutte quelle<br />

parti, delle messe sia cantate che non cantate, che, nell'uso attuale, non sono<br />

dette o cantate dal solo sacerdote, ma dai fedeli, o dalla schola, che fa parte dei<br />

fedeli. Ciò include espressamente la possibilità che anche i canti eseguiti ora<br />

dalla schola in latino siano restituiti al popolo in lingua volgare. Importante<br />

pure l'articolo 57 sulla concelebrazione nella messa, perché sempre più infrangerà<br />

certamente il principio fin qui osservato del canone mormorato a voce inintelligibile.<br />

Finalmente, l'articolo 118 sull'incremento del canto popolare e in lingua<br />

volgare.

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