31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

574<br />

CAP. XIX - <strong>TEOLOGIA</strong> E LITURGIA NEI PADRI<br />

Egli, tra le altre cose, vi rileva con grande forza e insistenza la<br />

dottrina del corpo mistico. Ma, in genere, i latini sembrano attenersi<br />

assai da vicino ai grandi schemi <strong>della</strong> stessa storia sacra in<br />

quello che hanno di più dogmaticamente certo.<br />

Anche presso i Greci esiste la tradizione che il mysterion <strong>della</strong><br />

<strong>liturgia</strong> bada anzitutto ai rapporti delle realtà liturgiche con l'Antico<br />

Testamento e con Cristo stesso. Origene vi aggiunge un prevalente<br />

interesse per il suo valore figurativo dei diversi gradi dell'ascensione<br />

dell'anima verso le altezze <strong>della</strong> perfezione gnostica. Ma,<br />

presso i Greci, ha avuto grande importanza la tendenza rappresentata<br />

tipicamente dallo Pseudo Dionigi.<br />

Si può dire che questa tendenza, nella <strong>liturgia</strong> come mysterion,<br />

relega al secondo piano i suoi rapporti con l'Antico Testamento,<br />

e in genere con l'aspetto temporale e storico <strong>della</strong> rivelazione, e<br />

considera invece anzitutto il suo valore d'immagine rispetto ai rapporti<br />

dell'uomo con Dio, visti in un piano quasi trascendente,<br />

astratto, più metafìsico nel <strong>senso</strong> neoplatonico. E il Dio trascendente<br />

e quasi metafisico, più che il Dio <strong>della</strong> storia sacra che si considera<br />

operante e che si cerca di raggiungere attraverso i segni <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>.<br />

Non a caso questa tendenza è detta « teurgica ». Essa fa capolino<br />

in Teodoro di Mopsuestia, per la sua opposizione all'allegoria biblica<br />

storica; si sviluppa al sommo grado nello Pseudo Dionigi" 7 , passa<br />

quindi a tutti i Siri, che dallo Pseudo Dionigi dipendono fortemente,<br />

a Massimo confessore, e quindi, più o meno, a tutta la tradizione<br />

bizantina posteriore, compresi, sebbene, in modo assai sobrio<br />

e spoglio dek metafisicismo dionisiano, Nicola Cabasila e Simeone<br />

di Tessalonica.<br />

Discriminazioni da fare in queste spiegazioni:<br />

pregi e imperfezioni<br />

Presso questi Padri il concetto fondamentale di mysterion,<br />

come sopra è stato spiegato, è innegabilmente basato sulla salda<br />

roccia <strong>della</strong> Scrittura e del dogma. Noi stessi nella prima e nella<br />

terza parte di questo lavoro non abbiamo fatto altro che riprenderlo<br />

e tentare di rivalorizzarlo. È altrettanto certo però che, nei singoli<br />

particolari dei riferimenti figurali che essi hanno stabilito tra<br />

le diverse fasi di questo mistero, ed anzitutto con la fase dell'Antico<br />

67 Per la teologia liturgica dello Pseudo Dionigi e il suo inquadramento<br />

generale, vedi R. ROQUES, L'univers dionysien (Théologie 29) Paris 1954 pp. 92 ss;<br />

245-302. Nel mysterion pseudodionigiano, le realtà divine, di cui esso è segno<br />

sensibile e simbolo, sono essenzialmente: l'azione di purificazione, d'illuminazione<br />

e di perfezionamento che Dio, la somma Tearchia, esercita attraverso i<br />

diversi gradi <strong>della</strong> gerarchia celeste e terrestre. Tutta la sua visione del mondo<br />

è fortemente intemporale. L'aspetto storia sacra sparisce quasi.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!