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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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158 CAP. IV - LITURGIA, SANTIFICAZIONE, CULTO<br />

e all'intera personalità dell'uomo. Chi dall'atto sacrificale intendesse<br />

escludere il riconoscimento del dominio <strong>della</strong> divinità sulla propria<br />

vita e persona non compirebbe certo un sacrificio ma farebbe<br />

un'offesa alla divinità.<br />

Poiché il concetto di sacrificio religioso include necessariamente,<br />

come materia offerta, la persona totale, le altre cose non<br />

possono essere materia di sacrificio religioso che in quanto hanno<br />

un qualche rapporto alla persona, sia come simbolo (materia simbolica),<br />

sia come effetto e manifestazione <strong>della</strong> persona (come la<br />

salute, i divertimenti, l'onore, le gioie), sia come oggetti da lei posseduti<br />

(danaro, beni terreni). Si vede già, per questo verso, come<br />

il concetto di sacrifìcio religioso contenga un'analogia di attribuzione<br />

e si dica in primo luogo del sacrificio <strong>della</strong> persona e solo<br />

subordinatamente di altri sacrifici, in quanto hanno una qualche<br />

relazione alla persona come suo simbolo o manifestazione, o come<br />

oggetto da lei posseduto.<br />

Nella costituzione intrinseca del sacrificio si può distinguere<br />

qualcosa che ne è come la forma e qualcosa che ne è come la<br />

materia. La forma del sacrificio è l'animo interno, la volontà, l'intenzione<br />

di colui che facendo l'offerta sacrifica se stesso o un'altra<br />

cosa per riconoscere la superiorità e il dominio <strong>della</strong> persona o<br />

<strong>della</strong> cosa a cui sacrifica. La materia è la cosa stessa che viene<br />

offerta, messa a disposizione. Questa materia può distinguersi secondo<br />

il seguente specchietto:<br />

MATERIA DEL SACRIFICIO<br />

I. Materia reale: quella stessa che si mette a disposizione:<br />

1. Intrinseca alla persona dell'offerente:<br />

a) totale e primaria: la persona totale, la vita;<br />

b) parziale e secondaria: le manifestazioni più varie <strong>della</strong><br />

persona, <strong>della</strong> vita (come salute, lavoro, onore, ecc.).<br />

2. Estrinseca: qualsiasi bene estrinseco alla persona (come<br />

danaro e altri beni).<br />

II. Materia simbolica: non quella stessa che si mette a disposizione,<br />

ma un'altra che ne tiene il posto come simbolo (come<br />

un animale per simbolo <strong>della</strong> propria vita).<br />

<strong>Il</strong> sacrificio può rimanere puramente interno o anche esternarsi,<br />

sia imperfettamente (per esempio, con sole parole di adorazione,<br />

lode, ringraziamento, espiazione ecc.), sia perfettamente (azione<br />

sacrificale esterna propriamente detta).<br />

Si sa che i fini assoluti del sacrificio religioso sono l'adorazione,<br />

la lode, il ringraziamento; mentre l'espiazione è un fine ipotetico,<br />

che ha luogo, cioè, se ha preceduto un'offesa. Nel sacrificio la<br />

religione, e la devotio in specie, raggiungono il loro apice massimo.

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