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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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escatologica, 82-106; preannunziata<br />

nel culto giudaico dell'Antica Legge,<br />

145, 543; come realtà spirituale invisibile<br />

significata nel segno liturgico,<br />

114; nei sacramenti in quanto segni<br />

prognostici secondo S. Tommaso, 88;<br />

nel segno sacramentale battesimo,<br />

89s; nel segno sacramentale cresima,<br />

92; l'eucarestia è connessa con la<br />

Resurrezione, e quindi con la g.c,<br />

92; nel segno sacramentale penitenza,<br />

93; nel segno sacramentale uhzione<br />

degli infermi, 93; nel segno sacramentale<br />

ordine sacro, 94; nel segno sacramentale<br />

matrimonio, 94; nei sacramentali,<br />

102; nel segno assemblea<br />

liturgica, 103; nelle feste e nei cicli<br />

liturgici, 102-6; uno dei temi liturgici<br />

come realtà oggettiva dogmatica proposta<br />

alla psicologia liturgica del fedele,<br />

308; gli infermi sono preparati<br />

alla g.c. dal rito con cui la Chiesa li<br />

assiste, 180. Vedi: Escatologia; Gerusalemme<br />

celeste<br />

GLORIA DEL SIGNORE: nella visuale dei testi<br />

d'Isaia letti alla vigilia di Natale,<br />

444<br />

GLORIFICAZIONE: del Figlio di Dio, avvenimento<br />

decisivo per comprendere i<br />

testi deH'A.T., 432; del corpo umano<br />

nella resurrezione, tema necessario<br />

per comprendere il testo di Gioele<br />

3, 1-5 sul dono dello Spirito S., 446<br />

GNOSI: giudaica, è connessa essenzialmente<br />

con la meditazione ed interpretazione<br />

<strong>della</strong> Bibbia, 588; g. giudaica<br />

è la fonte di notevole parte <strong>della</strong><br />

g. ellenistica, 586; g. ellenistica<br />

negli studi recenti ha origine dalla g.<br />

giudaica, 586; g. ereticale e sincretistica,<br />

pericolosa alla fede cristiana e<br />

perciò combattuta da Ireneo, 587; origine<br />

e natura del concetto di g.,<br />

585-88; g. cristiana incentra tutte le<br />

realtà teoriche e pratiche in Cristo,<br />

in connessione con la conoscenza<br />

<strong>della</strong> Bibbia in quanto Storia <strong>della</strong>"<br />

Salvezza, 586; perciò la gnosis e la<br />

conoscenza salutare biblica, 585; ma<br />

la gnosis tou Theou non è solo conoscenza<br />

intellettuale di Dio, ma implica<br />

volontà, affetti e comportamento<br />

pratico, 585s; la g. ha fonte nella<br />

Bibbia meditata e penetrata, 586; nei<br />

Padri dei sec. II-III predomina l'ideale<br />

<strong>della</strong> teologia come g.-sapienza,<br />

anche se attraverso tendenze varie,<br />

586s, 592; la g. rappresenta l'ideale<br />

dei Padri nei loro lavori espositivi<br />

irenici, 585, 812; la g. vera per Ireneo<br />

ha come norma la regola di fede e<br />

la predicazione ecclesiale, 587; la g.<br />

INDICE ANALITICO 881<br />

come conoscenza superiore, verso cui<br />

si ascende per gradi, secondo Origene<br />

è lo studio del mysterion 567, 574;<br />

g. o conoscenza salutare secondo<br />

Origene è il lavoro di scoprimento e<br />

spiegazione dei mysteria salvifici contenuti<br />

tutti nella Bibbia, 568; la g.<br />

diviene meno biblica e più metafisica<br />

a partire dallo Pseudo Dionigi, 588;<br />

la g. patristica ha il difetto di una insufficiente<br />

strumentalità filosofica,<br />

590; la g. patristica per i teologi<br />

posteriori è dal punto di vista filosofico<br />

un processo misto, scientifico ed<br />

extrascientifico, 593; ideale <strong>della</strong> g.<br />

ultima radice <strong>della</strong> posizione <strong>della</strong><br />

<strong>liturgia</strong> nella teologia dei Padri, pregi<br />

e difetti, 588ss<br />

GNOSTICI: gli g. marcosiani usurpano i<br />

riti cristiani, 399 s. 402<br />

GNOSTICISMO: la <strong>liturgia</strong> nettamente<br />

contraria allo spirito dello g. che si<br />

oppone alla materia e vuole salvare<br />

soltanto l'anima, 304; controversia antignostica<br />

e liturgica : Ignazio ed Ireneo<br />

contro lo g. dualistico appellano<br />

alla prassi eucaristica ed alla presenza<br />

reale, 577s; Ireneo combatte la<br />

tradizione apostolica segreta dello<br />

g., appellano all'unanimità ed all'universalità<br />

<strong>della</strong> fede nelle diverse<br />

Chiese, 582<br />

GOLGOTA: il sacrificio di Cristo era già<br />

prefigurato nel culto giudaico, 145;<br />

l'immolazione sul G. ed il suo prolungamento<br />

nella messa danno luce ai<br />

precetti liturgici deH'A.T. richiamati<br />

dalla <strong>liturgia</strong>, 442; la <strong>liturgia</strong> di Cristo<br />

sacerdote nella sua vita terrena<br />

culmina nel sacrificio del G. e prosegue<br />

nel culto celeste, 253; la messa<br />

è il prolungamento incruento del sacrificio<br />

del G., 150, 167; per O. Case!,<br />

nell'eucarestia è reso presente Cristo<br />

glorioso che patì sul G., ma anche<br />

l'azione storica sul Golgota, 116;<br />

ma se la messa ripresentasse la Passione<br />

del G. nella sua individualità<br />

numerica, essa sarebbe un sacrificio<br />

cruento e quindi in essa Cristo meriterebbe<br />

di nuovo, 119; il significato<br />

<strong>della</strong> vita di Cristo fino al G. è percepito<br />

solo dalla fede, 660; il movimento<br />

liturgico protestante fa riconsiderare<br />

dell'eucarestia anche i rapporti<br />

col G. in <strong>senso</strong> più tradizionale,<br />

780<br />

GRAN GIORNO: nell'Apocalisse è il g.<br />

del trionfo di Cristo, e del suo giudizio,<br />

362<br />

GRATIA CAPITIS: e <strong>liturgia</strong>, 261<br />

GRAZIA: la g. santificatrice è significata

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