TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

e membra, 276, 305, 480s, 648s, 783;
1. e attualizzazione plenaria dell'uomo
secondo la legge dell'unitotalità cosmica
del Regno di Dio, 298-312, 647;
nella I. la presenza fisica è richiesta
dalla sintonia che in 1. deve regnare
tra realtà sensibili e soprasensibili,
interiori ed esteriori, 302; in che senso
« la 1. è la didascalia della Chiesa
», 479-86; la 1. come didascalia
tende per essenza ad attuare nei fedeli
le virtù teologali da offrire nell'atto
cultico come omaggio a Dio,
482; la 1. implica sempre una didascalia
del magistero ed un'adesione
dei fedeli, 481; 1. e missioni: in clima
di spiritualità liturgica il missionario
edifica la Chiesa verso la
pienezza dell'età di Cristo nell'azione
liturgica, 635s; valore missionario della
1., 771-76; 1. e pastorale: i principi,
753-98; nella teoria dei rapporti tra
1., spiritualità e pastorale, la scienza
liturgica raggiunge il massimo contatto
con la vita concreta, 611; efficacia
psicologica pastorale della 1.,
770s; la 1. ha grande efficacia didattica,
485; 1. ed aspirazioni moderne:
essenzialità, oggettività, comunitarietà,
organicità, contatto immediato
con le sorgenti prime della vita cristiana,
694; nella 1. si riforma l'unità
tra vita spirituale, biblica, teologica,
apostolato, 694; 1. e tecnica moderna,
308; 1. e lavoro umano, 308; 1. e
sport, 308; 1. come mysterion secondo
Origene, 567ss; 1. nel quadro della
teologia come gnosi secondo i Padri,
588ss; spiegazione teologica della
1. presso i Padri come spiegazione
dei suoi « misteri », 573-76; autorità
della 1. e suo uso polemico presso i
Padri, 577-80; i Padri univano il concetto
di autorità della 1. con quello
della sua apostolicità ed universalità,
580-84; uso della 1. nella teologia dei
Padri, 590; 1. e teologia presso i Padri
dal punto di vista anzitutto irenico,
562ss; errori dottrinali possibili
nelle 1. storiche, 678; sviluppo
storico della 1. ed influssi etnici,
310ss; 1. e fede, 477-508; nella 1. la
fede è per la virtù di religione materia
di offerta dovuta a Dio nell'azione
liturgica, 481s; nella 1. la
Chiesa impone qualcosa come di fede,
486; fino a qual punto la Chiesa
impone qualcosa come di fede nella
1., 486s; regole per il giudizio teologico
su che cosa è o non è di fede
nella 1., 487-96; la 1. dopo la proposizione
del magistero è espressione
INDICE ANALITICO 889
di natura propria della fede divina
e cattolica da accettare, seguire, vivere,
500; i rapporti tra 1. e fede
sono trascurati nei manuali teologici
e nell'insegnamento dei seminari, 509;
1. e magistero della Chiesa anche
fuori dell'azione liturgica, e loro
interferenze, 479ss; la 1. è mezzo d'insegnamento
del magistero ordinario,
ma è meno concettualmente precisa
di altri mezzi e quindi può creare
difficoltà al teologo, 486; la conoscenza
per connaturalità precede la proposizione
della fede e può essere
così una delle maggiori occasioni
dello sviluppo di una dottrina a
dogma, 508; 1. come espressione dei
dogmi già esplicitati, 498ss; teologia
e 1. in S. Tommaso, 538-55; 1. dell'A.T.
e suo sognificato secondo San
Tommaso, 547s; nel trattato della Legge
antica, l'aspetto liturgico è molto
sviluppato in S. Tommaso, 554; la
1. come auctoritas in S. Tommaso
nel quadro della qucestio, 551s, 554;
1. come locus theologicus in S. Tommaso
e sua importanza anche statistica,
551; 1. storica nei sec. XVI-
XVIII, 516ss; 1. come locus theologicus
incluso nel locus theologicus
più generale del magistero ordinario
secondo M. Cano, 535; 1. come
locus theologicus prcestans secondo i
teologi positivo-scolastici, 521, 523s,
529, 536; 1. come locus theologicus
prcBstantissimus secondo i teologi positivo-scolastici,
521, 524; la teologia
positivo-scolastica esclude la 1. della
Legge antica dalla sintesi teologica,
553; teologia e 1. nella teologia positivo-scolastica,
509-37; 1. come prova
della tradizione dell'apostolicità d'una
dottrina presso i teologi positivo-scolastici,
527-30; 1. come semplice locus
theologicus nei manuali generali di
teologia, 509; 1. e rapporti con la teologia
sintetica generale, 510 ss; vero
valore della 1. per la sintesi teologica,
535ss; nella sintesi teologica generale
per l'assimilazione della 1. hanno
grande importanza l'aspetto entitativo
ma non meno quello concreto
vitale nei rapporti col primo, 594ss;
1. e singoli trattati di teologia sintetica
generale, 599-602; insegnamento
della 1. nei seminari e nella facoltà
teologiche: stato di fatto attuale ed
osservazioni, 602-7; 1. e vita mistica,
670-95; contemplazione nella 1. e fuori,
690ss; 1. e mistica; posizione del problema,
671-74; 1. ed orazione di quiete,
685-88; liturgia e vita mistica nel-