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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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COS'È DI FEDE 371<br />

per subirvi l'esame, accompagnata da angeli buoni che ne patrocinano<br />

la causa, specialmente da S. Michele, il grande conduttore<br />

delle anime, o psicopompo 38 , e insidiata dai demoni, esosi esaminatori<br />

ed esattori che vogliono impedire la sua ascesa a Dio, è un<br />

tema che ricorre largamente nei Padri, negli apocrifi, nelle liturgie.<br />

Anche questo fu un modo di rappresentarsi all'immaginazione,<br />

secondo le concezioni cosmologiche e demonologiche dell'ambiente<br />

ellenistico, il grande tema <strong>della</strong> Scrittura <strong>della</strong> vita cristiana come<br />

una continua ed incessante lotta contro Satana e i demoni suoi<br />

satelliti. Di qui si può giudicare ancora una volta quanto questo<br />

concetto sia stato vivo nella psicologia religiosa dell'antichità. È in<br />

simile clima che sono nate e si sono formate le liturgie nel corso<br />

dei secoli. Si comprenderà dunque facilmente come nella <strong>liturgia</strong> la<br />

realtà <strong>della</strong> lotta contro Satana appaia come un aspetto essenziale<br />

<strong>della</strong> visione cristiana del mondo.<br />

3. COSE DI FEDE E COSA NON LO È NELLE AFFERMAZIONI<br />

DEL NUOVO TESTAMENTO<br />

E DELLA TRADIZIONE POSTERIORE<br />

INTORNO ALLA LOTTA CONTRO SATANA<br />

Arrivati a questo punto la questione non può essere elusa:<br />

vuol forse dire che la lotta contro Satana, come è prospettata nel<br />

Nuovo Testamento e ancora più nelle opinioni <strong>della</strong> tradizione<br />

patristica, non presenta, oggettivamente parlando, nessuna questione<br />

al teologo, e che quelle affermazioni, così come stanno, non<br />

richiedono nessuna spiegazione e nessuna determinazione? Sarebbe<br />

negare una cosa evidente. Non sembra possibile evitare la questione<br />

spontanea del lettore odierno: ma, in fondo, cosa dobbiamo ritenere<br />

di tutto questo? E forse qualcuno mi dirà: intendi forse riportarci<br />

alle ingenue opinioni degli antichi in fatto di demonologia?<br />

messa dei defunti, Roma 1946 p. 64 s. Vedi anche A. RECHEIS, Engel, Tod und<br />

Seelenreise, Roma 1958 pp. 152-8 r Origene, Atanasio, letteratura monastica, Basilio,<br />

Gregorio Nisseno. Si tratta di una rappresentazione immaginaria, e non<br />

già di un'esposizione dogmatica del modo in cui si compie il giudizio particolare.<br />

Anche oggi si continua talvolta a descrivere con colori concreti i tormenti<br />

dell'inferno o le gioie del paradiso. S. Cirillo Alessandrino, che più degli<br />

altri Padri, indulse in simile descrizione del giudizo particolare dell'anima (Hom.<br />

XIV, De exitu animae PG 77, 1072 ss) non mancava di ammonire : « Ma quel<br />

Giudice, non ha affatto bisogno di accusatori, di testi, di dimostrazioni e di<br />

refutazioni. Tutto quello che abbiamo fatto, detto, voluto. Egli lo propone dinanzi<br />

agli occhi dei colpevoli » (Ibid. 1072). Le descrizioni del viaggio e degli<br />

esami dell'anima dinanzi alle stazioni, intese come rappresentazioni immaginative,<br />

non sollevano difficoltà dogmatiche, anche se taluni di quelli che ne facevano<br />

uso non distinguevano poi molto nettamente tra la descrizione immaginaria<br />

e la realtà dogmatica.<br />

38 Vedi per es.. SERPILLI, 1. e. 87 ss.

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