TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

224 CAP. VII - MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO
nella visuale direttamente antiariana. Anzi, specialmente in Spagna
e in Gallia, questa visuale diventò tanto esclusiva che nacquero
allora quelle composizioni dossologiche che s'indirizzano direttamente
alla Trinità come tale, come si può vedere in specie nell'ufficio
odierno della sua festa. Ma queste ultime rimangono, tutto
sommato, in numero assai ristretto nella liturgia romana odierna,
nelle cui dossologie predomina nettamente il tipo trinitario antiariano
più antico.
Il sacrificio della messa
Che il sacrificio della messa, come appare nella liturgia, sia
strutturato essenzialmente sulla visuale cristologico-trinitaria, secondo
lo schema a, per, in ad, e nel senso anzitutto extratrinitario
come tante volte si è detto, si può vedere dalla forma essenziale
della sua parte centrale, ossia dell'anafora o canone.
Sia infatti, che si considerino i documenti più antichi della
grande preghiera « eucaristica », sia che si osservino quelle anafore
tuttora in uso, è evidente che la loro struttura fu sempre ed è
ancora essenzialmente in tutte — anche nel canone romano, sebbene
in modo meno perfetto e meno evidentemente riconoscibile
— la ben nota struttura cristologico-trinitaria nello schema
a, per, in, ad. Il Padre vi appare come principio a quo e il termine
ad quem dell'azione « eucaristica »; il Figlio incarnato, Cristo, vi
appare come il gran sacerdote, Colui per mezzo del quale noi facciamo
questa stessa azione; lo Spirito Santo vi appare ut in quo,
ossia colui nella presenza del quale questa stessa azione si compie
hic et nunc M . Essenzialmente è sempre la visione della storia sacra
in rapporto alle persone divine. Anche qui, solo a partire dalla
polemica antiariana si accentuò maggiormente l'affermazione dell'unità
e uguaglianza delle stesse persone e della visuale intratrinitaria.
Il testo più antico che abbiamo dell'anafora intera è quello di
Ippolito. Vale la pena di trascriverlo qui per intero, tanto è chiara
la sua testimonianza nella questione che c'interessa 55 .
« Ti ringraziamo, o Dio, per mezzo del diletto tuo servo Gesù Cristo, che,
negli ultimi tempi. Tu hai mandato a noi qual Salvatore e Redentore e messaggero
della tua volontà; il quale è il tuo Verbo inseparabile, per mezzo di cui Tu
54 L'idea che il sacrificio si compie in Spiritu è biblica. S. Paolo la suppone
in Rm 15,15 s. Vedi anche Eb 9,14, certo nella lezione pneumatos hagiou; ma anche,
come si deve ritenere probabile, nella lezione pneumatos aioniou perché
nell'epistola agli Ebrei « aìonios non significa solo senza fine, d'una durata infinita,
ma anche : che ha poteri e virtù divine » (C. SPICQ, L'épltre aux hébreux I
Paris 1952 p. 296 nota 1), sebbene poi lo stesso Spicq Le. II 258 s nel pneumatos
aioniou veda la natura divina di Gesù. Vedi anche S. BASILIO, De Spir. S. 26
PG 32, 184 s.
s» Vedi B. BOTTE, La tradition apostolique de Saint Hippolyte, Munster i. W.
1963 pp. 12-17.