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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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138 CAP. IV - LITURGIA, SANTIFICAZIONE, CULTO<br />

2. LA <strong>RELIGIONE</strong> E LA « DEVOTIO »<br />

<strong>Il</strong> culto è un'espressione <strong>della</strong> virtù di religione. Frutto eminente<br />

<strong>della</strong> virtù di religione in genere e del culto in specie, degno di<br />

speciale considerazione nello studio <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>, è quella disposizione<br />

d'animo che gli antichi chiamavano la devotio. Per penetrare<br />

meglio nel mondo <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> come complesso di segni mediante<br />

i quali la Chiesa rende il suo culto pubblico e ufficiale a Dio, credo<br />

opportuno chiarire alcuni punti essenziali di questi concetti di<br />

religione e di devotio.<br />

La religione<br />

La tradizione teologica scolastica, seguendo principalmente<br />

S. Tommaso, il quale, a sua volta, segue l'uso dei teologi anteriori<br />

che si riallaccia a un concetto di Cicerone, connette la spiegazione<br />

<strong>della</strong> virtù di religione col concetto di giustizia. Questa giustizia<br />

fu concepita dagli scolastici, secondo la tradizione ellenistica, nello<br />

schema delle quattro virtù cardinali, non senza notevoli ondeggiamenti<br />

e indecisioni nel modo stesso di definirla 5 . Così la virtù di<br />

religione è ritenuta una giustizia: quella virtù di giustizia cioè, che<br />

ci fa rendere a Dio ciò che è a Lui dovuto in quanto precisamente è<br />

primo principio creatore governatore é fine di tutte le cose 6 . Però è<br />

impossibile all'uomo rendere a Dio quello che è a Lui dovuto in<br />

stretta misura di uguaglianza, come l'esigerebbe il concetto stesso<br />

di stretta giustizia, il quale vuole l'uguaglianza delle persone che si<br />

trovano di fronte. Così si dice che la religione non è propriamente<br />

una specie del genere giustizia, ma una virtù annessa alla giustizia<br />

strettamente detta, di cui è una certa imperfetta partecipazione.<br />

Questo si vuol dire quando, con termine tecnico, si dice che la religione<br />

è una « parte potenziale » <strong>della</strong> giustizia 7 .<br />

Recentemente sono stati sollevati da alcuni teologi seri dubbi<br />

intorno a questa sistemazione <strong>della</strong> virtù di religione nello schema<br />

generale delle quattro virtù cardinali di tradizione ellenistica come<br />

un annesso <strong>della</strong> giustizia 8 . Ragioni storiche! ossia la conoscenza<br />

che ormai abbiamo del modo in cui sono nati questi schemi di sistemazione<br />

delle virtù e del modo in cui sono entrati nella tra-<br />

5 Per tutto questo vedi O. LOTTIN, Psychologie et Morale aux Xlfc et XIII«<br />

siede III pp. 313-26; ID., Vertu de religion et vertus théologales, in: Dominican<br />

studies 1 (1948) 212 ss.<br />

6 Per S. TOMMASO cfr. Summa IMI q 81 a 5 e e ad 3.<br />

7 Cfr. S. TOMMASO, Summa II-II q 80 a unico.<br />

8 Vedi O. LOTTIN, Morale fondamentale, Desclée 1954 pp. 350-63 con riassunto<br />

delle discussioni precedenti e bibliografia a p. 363 nota 1.

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