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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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514 CAP. XVII - POSITIVO-SCOLASTICA E LITURGIA<br />

lieo con la Scrittura e la tradizione antica. Questo nuovo compito<br />

assegnato alla teologia fu detto compito « positivo » perché in esso,<br />

prima di passare all'elaborazione speculativa di una questione secondo<br />

l'uso scolastico, si voleva « porre » in saldo i fondamenti<br />

stessi e come i princìpi sui quali si basava 3 . Appare pertanto pienamente<br />

giustificata la denominazione di positivo-scolastica che si<br />

dà qui a questo tipo di teologia. <strong>Il</strong> quale, pur riallacciandosi nella<br />

parte dell'elaborazione speculativa alla tradizione scolastica antecedente,<br />

non di meno, tutto sommato, costituiva veramente un nuovo modo<br />

di concepire la sintesi teologica con un metodo suo proprio che<br />

non coincideva, assolutamente parlando, con l'antico metodo scolastico<br />

come appare, per esempio, in San Tommaso.<br />

Nuove tendenze<br />

<strong>Il</strong> nuovo compito positivo, aggiunto a quello speculativo e caratteristico<br />

<strong>della</strong> nuova concezione <strong>della</strong> teologia, astrattamente<br />

parlando, avrebbe potuto svilupparsi ed essere portato a compimento<br />

in diversi modi. Effettivamente però, si concretizzò in un<br />

ideale ben determinato. Tutta la teologia cattolica tridentina e<br />

postridentina fu innegabilmente dominata dalla necessità <strong>della</strong> difesa<br />

contro l'attacco protestante. La preoccupazione apologetica,<br />

che è uno dei compiti di ogni scienza, passò allora nettamente in<br />

prima linea per la necessità pratica delle circostanze. La sollecitudine<br />

predominante nel modo di concepire la sintesi teologica e<br />

di trattare le singole questioni e come l'ideale a cui tutto tendeva<br />

di fatto, fu dunque il seguente: prima di vedere ciò che può la ragione<br />

filosofica intorno ai diversi dogmi e alle diverse dottrine proposte<br />

dalla Chiesa — argomento di ragione, « ex ratione » nel quale<br />

i positivo-scolastici trasformano l'antico compito speculativo, degli<br />

scolastici — provare per ogni singola questione, contro i nuovi<br />

negatori, e ciò in modo apodittico e con l'aiuto <strong>della</strong> sola filologia<br />

e <strong>della</strong> sola storia, che quegli stessi dogmi proposti dal magistero<br />

sono veramente contenuti nella Scrittura o nella tradizione tramandataci<br />

dagli Apostoli e sono sempre stati insegnati come tali<br />

dalla Chiesa. Questo fu almeno l'ideale cui tendeva, coscientemente<br />

o incoscientemente, tutta quella teologia, nel suo nuovo compito<br />

positivo.<br />

E si noti bene che quest'aspirazione tendeva a presentare dalle<br />

fonti, Scrittura o tradizione tramandata dagli Apostoli, e precisamente<br />

con l'aiuto <strong>della</strong> sola storia e filologia, e, inoltre, direttamente<br />

per ogni singola questione discussa, una prova apodittica dell'apostolicità<br />

di ogni dottrina insegnata dalla Chiesa, in modo da<br />

dimostrare, per la predetta via, che l'accusa protestante di novità<br />

era infondata. Di lì viene il fine perseguito da quegli autori di<br />

3 Ponete principia.

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