TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TRATTATI E OMELIE 561
del secolo III, che s'ispira al trattato di Ippolito romano sulla Pasqua
-°. Cominciando dal secolo quarto, nella letteratura patristica ancora
conservataci, abbondano le omelie sulle feste di tutto l'anno liturgico,
a mano a mano che questo veniva allargandosi e determinandosi
per prendere la sua fisionomia sostanzialmente definitiva verso il
secolo VI-VII. Tra i greci, il P. Daniélou segnala specialmente quelle
del gruppo cappadoce, principalmente alcuni sermoni di Gregorio
Nazianzeno e del Nisseno 21 ; ma ce ne sono altre -. Tra i latini si possono
segnalare i 93 sermoni di Zeno di Verona 23 ; i sermoni pasquali
di Gaudenzio di Brescia e le omelie di S. Massimo di Torino o a lui
attribuite 2i ; specialmente, i numerosi sermoni di S. Agostino sulle
feste liturgiche del tempo e dei santi 25 ; tutte le omelie di S. Leone
Magno 26 e molte di S. Gregorio Magno, senza contare gli autori
medievali che, fino alla scolastica del sec. XIII, continuarono largamente
il genere teologico-liturgico dei padri nell'omiletica sulle feste
cristiane.
Un genere teologico-liturgico a parte costituiscono le lettere pasquali
che i patriarchi alessandrini erano soliti indirizzare ai loro
fedeli al principio della quaresima. Se ne conservano di S. Atanasio
27 e di S. Cirillo 28 .
Finalmente, diverse opere teologiche patristiche di vario genere
hanno, occasionalmente, interesse teologico liturgico talvolta notevole.
Così, per esempio, in S. Agostino, lettere 54, 55; l'opera De cura
prò mortuis gerenda. Il P. Daniélou attira anche l'attenzione sul
De Trinitate di Didimo il Cieco 29 e sul trattato sullo Spirito Santo
di S. Basilio 30 . Un interesse speciale hanno, talvolta, alcune opere
20 Vedi P. NAUTIN, Une homilie pascale inspirée du tratte sur la Pàque d'Hippolyte,
(Sources chrétiennes 27) Paris 1950. Vedi pure quelle pubblicate nella stessa
collezione: n. 36 e 48.
21 J. DANIÉLOU, Bible et liturgie, Paris 1951 p. 25.
-'- Vedi, per es., EUSEBIO DI CESAREA, frammento di un'omelia sulla solennità
della Pasqua (PG 24,693 ss); omelia In Epiphaniam sotto il nome di Tito di
Bosra (vedi J. SICKENBERGER, in: Texte und Untersuchungen 21,1 (1901); Anfilochio,
Omelie (PG 39,35 ss); Asterio di Amasea, Omelie (PG 40,163 ss); Eulogio Alessandrino,
Omelia sulle palme (PG 86,2913 ss); Sofronio di Gerusalemme, Sermoni
(PG 3201 ss).
23 Principalmente sui misteri pasquali (PL 11,476 ss).
24 Gaudenzio: PL 20,827 ss; Massimo, PL 57,221 ss. Per la questione critica
vedi P. BOKGIOYAXXI, S. Massimo di Torino e il suo pensiero teologico, Torino
1952; M. PELLEGRINO, Sull'autenticità di un gruppo di omelie e sermoni attribuiti
a S. Massimo di Torino (Estratto degli Atti della Accademia delle scienze di
Torino 99 (1955-56) Torino 1955.
25 PL 38. Materiale anche tra i Sermones dubii o supposititii del tomo 39
di Migne.
26 PL 54-46. Vedi anche: S. Leon le grand, Sermons t. I. Trad. di R. Dolle,
introduzione di J. Leclercq (Sources chrétiennes 22) Paris 1947. T. II ivi n. 49,
1957. 27 Greche PG 26,1360 ss. In copto, ed. di L. TH. LEFORT, S. Athanase, lettres
festales et pastorales en copte. Testo e trad. francese, in: Corpus Scriptorum
Ecclesiasticorum Orientalium voi. 151; trad.: copti, tom. 20, Louvain 1955.
-s PG 77,402 ss.
2 » II 12-14. PG 39,668 ss.
30 Cap. 25-27. PG 32,173 ss.