TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

706 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA
la lectio, della Scrittura e dei Padri, rimase sempre oggetto delle sue
vivissime cure ".
Nel monastero di Gertrude il contatto con il mondo esteriore
era molto scarso. Nel caso di Gertrude stessa fu ridotto al minimo.
Entrata bambina, a cinque anni, nell'alunnato del monastero, sembra
aver perduto molto presto i genitori o, comunque, in convento fu
« esule dai genitori », né ebbe, almeno nelle vicinanze, parenti o amici
dei quali godesse l'affetto naturale. All'età di 34 anni circa, e forse
anche più, non ricordava di aver mai visto una mamma che accarezza
il suo bambino 23 . Tutto questo non le impedì di avere un
senso ecclesiale avvertito rendendosi conto benissimo dei diversi
generi di vita e delle diverse necessità nella Chiesa 21 .
Questi cenni possono bastare come preparazione a comprendere
gli scritti gertrudiani in genere. Per studiarli più da vicino nel quadro
di una spiritualità liturgica, li esamineremo dal punto di vista
della purificazione ascetica e dell'esercizio delle virtù, dell'attenzione
vitale relativa data ai diversi dogmi della fede, della vita mistica propriamente
detta, e finalmente della preghiera extraliturgica e delle
devozioni.
2. PURIFICAZIONE, ESERCIZIO DELLE VIRTÙ
E VITA LITURGICA DI GERTRUDE
In genere
L'aspetto di purificazione nella vita spirituale perdura a suo
modo tutta la vita, anche quando l'anima ha raggiunto le più alte
vette. In Gertrude non si tratta di lotte drammatiche contro i vizi
e le cattive inclinazioni. Entrata da bambina in convento e non più
uscitane, vi menò sempre una vita di straordinaria limpidità e purezza
anche nel primo periodo, quello che fu di una religiosa semplicemente
onesta e lodevole, appassionata per lo studio, senza
essere spiritualmente molto fervorosa.
La conversione alla vita spirituale fervorosa avvenne all'età di
ventisei anni in seguito a un turbamento di coscienza che durava da
un mese e specialmente per una visione, avuta la sera, verso il crepuscolo,
dopo compieta, nel dormitorio, e dove Cristo le fece capire
che la voleva tutta a sé. Questa conversione è semplicemente il momento
in cui Cristo, per attirarsela, la libera definitivamente dall'affetto
troppo naturale che aveva fino allora nutrito per lo studio e
la conduce a una vera conoscenza di se stessa, infondendole nello
=2 Vedi I 1 p. 8 s; I 4 p. 18.
Vedi I 16 p. 52; III 30 p. 130.
•" Vedi per es., Ili 69; III 89; III 90.