TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

PASSIONE E ASCENSIONE 417
annichilò tutti i tentativi del diavolo » 173 ; « Egli digiunò, riportò
glorioso trionfo sul diavolo e, con il suo esempio, indicò ai propri
soldati il modo di combattere » 174 . Perciò, durante la quaresima,
« con ogni cura, fratelli carissimi, dobbiamo osservare la pratica del
digiuno e la lotta contro il diavolo come contro i nemici d'altra
razza, in attacchi quotidiani, giorno e notte, perché il diavolo scompagina,
con pensieri cattivi, colui che non ha potuto ingannare a
fare opere non buone e sollecita con false illusioni nel sonno colui
che non ha potuto tentare sveglio » 175 .
Poiché tale è il senso generale della quaresima, bisogna intendere
esplicitamente di lotta contro Satana quelle numerose espressioni
delle liturgie che, in questo tempo, chiedono protezione a Dio
contro i nemici 176 .
La lotta e il trionfo di Cristo su Satana nella liturgia
dalla domenica di passione all'Ascensione
Nella liturgia di questo periodo liturgico, cominciando dalla domenica
di passione fino all'Ascensione, è fortemente messo in rilievo,
come nello stesso Nuovo Testamento, il concetto che la passione,
la morte sulla croce, la discesa all'inferno, la risurrezione e l'ascensione
di Cristo sono altrettanti atti della sua lotta contro Satana
e del suo trionfo sopra di lui. Così nella liturgia romana la settimana
di passione descrive l'opposizione sempre più incalzante tra
Gesù e i suoi nemici, dietro i quali sta Satana. La cosa è messa in
rilievo in specie il sabato di passione mediante la lettura del vangelo
di Gv 12,10-36 dove Gesù esclama : « È venuto il momento in cui il
mondo sarà giudicato; ora il principe di questo mondo sarà cacciato
fuori. Ed io quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto
a me ».
Nella domenica delle palme poi il concetto è accentuato dalla
processione delle palme il cui significato antagonistico contro Satana
viene affermato sia dall'orazione Benedic tuttora conservata nel nuovo
Ordo della settimana santa 177 sia, e più esplicitamente ancora, nella
orazione Deus, qui miro, ora soppressa: « ...Significano infatti i rami
di palme i trionfi sul principe della morte; i virgulti di olivo, invece,
annunziano in qualche maniera, l'avvento di Colui nel quale è l'un-
'" Liber mozarabicus sacramentorum, ed. Férotin n. 318.
"« Ibid. n. 477. Vedi tutto il testo.
175 Ibid. 473. Sul tema del digiuno come lotta contro Satana, vedi anche
ibid. n. 345; 346; 514.
176 Così, nella liturgia romana attuale: il postcommunio del mercoledì della
prima settimana di quaresima, orazione che si trova già nel Gregoriano; l'orazione
super populum del martedì della prima settimana, che anch'essa già si
trovava nel Gregoriano; l'orazione della seconda domenica di quaresima.
177 « Benedici, te ne preghiamo, o Signore, questi rami di palma e d'olivo
e concedi che quanto il tuo popolo fa oggi materialmente in tuo onore, compia
spiritualmente con la più profonda devozione riportando vittoria sul nemico e
amando sommamente l'azione della tua misericordia ».
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