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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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700 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA<br />

inferiore di quelle grazie, e per quanto non dubitassero che anche<br />

quest'aspetto, in Gertrude, provenisse veramente da Dio che in essa<br />

formava tali immagini 4 , tuttavia ritenevano che queste avessero<br />

unicamente un valore simbolico per lo scopo didattico dell'istruzione<br />

del prossimo affinché, mediante immagini e simboli, il lettore fosse<br />

attirato pian piano alle esperienze più segrete dell'unione con Dio.<br />

Un giorno, nella festa dell'Annunziazione, mentre la comunità,<br />

in occasione di certe difficoltà, recitava il salmo Misererà in onore<br />

<strong>della</strong> Madonna, Gertrude vede la Madonna stessa che teneva nel suo<br />

seno un certo numero di scatoline di profumi e le ornava poi con<br />

gemme che il Signore le porgeva. Gertrude è istruita da nostro Signore<br />

che quelle scatole di profumi significano le difficoltà che la<br />

comunità aveva sopportate con pazienza e le gemme significavano<br />

le preghiere che la stessa comunità offriva alla Madonna.<br />

« Mentre Gertrude si chiedeva per quale motivo il Signore la istruisse allora<br />

con tanto materiale visione e spessissimo facesse in modo simile, il Signore le<br />

propose quel responsorio, che si canta nella stessa festa, sulla porta chiusa che<br />

il profeta Ezechiele vide in ispirito, e le disse: « come un giorno il modo e<br />

l'ordine <strong>della</strong> mia incarnazione fu mostrato ai profeti per mezzo di simboli mistici,<br />

d'immagini e di similitudini; così anche ora, le cose spirituali e invisibili<br />

non possono esprimersi alla portata dell'umano intelletto che per mezzo di similitudini<br />

di cose conosciute. Nessuno deve dunque disprezzare quello che è mostrato<br />

per immaginazioni di cose corporee, ma ognuno deve studiarsi, per mezzo<br />

d'immagini di cose materiali, di meritare di gustare il soave intelletto dei piaceri<br />

spirituali » 5 .<br />

Oltre al motivo <strong>della</strong> lode di Dio, è per questo scopo di condurre<br />

gli altri per mezzo di queste descrizioni immaginative, come per<br />

mezzo di immagini dipinte, a gustare un giorno quei più alti segreti<br />

dell'unione divina, che Gertrude, per ubbidire al preciso comando<br />

di Dio e contro il suo proprio gusto 6 , ha acconsentito a scrivere e<br />

a dettare.<br />

« Ne sei tu stesso testimone che desidero veramente che tu sia lodato e<br />

ringraziato per il fatto che la tua sovrabbondante pietà non è rifuggita dalla<br />

mia indegnità. E desidero anche che tu sia lodato in questo: che alcuni, leggendo<br />

questo scritto, prendano diletto nella dolcezza <strong>della</strong> tua pietà, e quindi,<br />

così attratti, facciano maggiori esperienze nella tua intimità. Nel modo che gli<br />

studenti, passando per l'alfabeto, arrivano un giorno alla logica, così essi, per<br />

queste immaginazioni come dipinte, siano condotti a gustare in se stessi quella<br />

manna nascosta che non può sperimentarsi per nessuna composizione di immaginazioni<br />

corporee e che solo colui che ne ha gustato desidera ancora » T .<br />

•< La confidente di Gertrude, parlando di questo aspetto immaginativo, cita<br />

(IV 25 p. 382) un testo di S. Bernardo (in Cant. 42) il quale, distinguendo nell'atto<br />

di contemplazione mistica tra la contemplazione propriamente detta e le immaginazioni<br />

che l'accompagnano, dice che la prima viene da Dio, mentre stima<br />

che le seconde sono formate in noi dal ministero degli angeli. Tuttavia è chiaro<br />

che la confidente di Gertrude era persuasa che in lei quelle stesse immagini non<br />

provenissero affatto dalla sua industria, ma dall'infusione divina: I 1 p. 10.<br />

' IV 12 p. 334.<br />

fi Vedi II 5 p. 70 s.<br />

7 II ?4 p. 113.

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