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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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122 CAP. <strong>Il</strong>i - LITURGIA E SEGNI EFFICACI<br />

<strong>senso</strong> redentori, come non lo sarà la seconda venuta di Cristo.<br />

Pur tuttavia, nel rito sacramentale, anzi nella celebrazione liturgica<br />

in genere, come l'attuazione presenziale, nel modo sopra spiegato,<br />

dei singoli misteri storici <strong>della</strong> vita di Cristo non è mai separata<br />

dall'attuazione presenziale del mistero <strong>della</strong> croce, così anche<br />

questa non è mai separata dall'attuazione presenziale rimemorativa<br />

efficace <strong>della</strong> risurrezione, dell'ascensione, <strong>della</strong> seduta alla destra<br />

del Padre e <strong>della</strong> missione dello Spirito. Anzi non è mai separata<br />

dall'attuazione presenziale efficace profetica <strong>della</strong> futura seconda<br />

venuta del Signore.<br />

Tutto questo perché tutte le fasi <strong>della</strong> vita storica e metastorica<br />

del Signore, fino alla sua seconda venuta inclusivamente, sono<br />

talmente unite tra loro che non formano che un unico grande<br />

mistero: il mistero di Cristo redentore. Dall'incarnazione alla morte<br />

in croce, tutto tendeva al Golgota come al suo apice e compimento<br />

da cui tutto il resto prendeva <strong>senso</strong>. Ma il Golgota stesso<br />

tendeva con tutto il suo peso alla risurrezione, ascensione, seduta<br />

alla destra del Padre e alla missione dello Spirito nella pentecoste,<br />

perché solo con la risurrezione, ascensione, seduta alla destra del<br />

Padre e con la pentecoste Cristo raccoglie per se stesso e per noi<br />

i frutti del Golgota e ce li comunica. Questi frutti per noi si riassumono<br />

nello Spirito che Cristo ci comunica con tutto quello che<br />

lo Spirito e la sua presenza tra noi e in noi comportano: Chiesa,<br />

sacramenti, grazia, virtù, doni. Finalmente, il frutto dello Spirito<br />

non ha <strong>senso</strong> che in vista dell'instaurazione definitiva e cosmica<br />

del regno di Dio che avverrà nella parusia..<br />

Vuol dire che ogni segno sacramentale, ' come segno « rimemorativo<br />

» efficace delle azioni storiche salutifere di Cristo, non<br />

attua solo presenzialmente, nel <strong>senso</strong> sopra spiegato, una di queste<br />

azioni, ma tutti i misteri <strong>della</strong> vita di Cristo dall'incarnazione alla<br />

croce, alla risurrezione e alla pentecoste; e come segno profetico<br />

attua efficacemente la futura seconda venuta. Così il segno sacramentale<br />

attua efficacemente ex opere operato il mistero di Cristo<br />

nella sua pienezza come un sol tutto, sebbene in diversi modi a<br />

seconda dei suoi diversi aspetti.<br />

3. L'EFFICACIA DEI SEGNI LITURGICI<br />

D'ISTITUZIONE ECCLESIASTICA<br />

Riguardo all'efficacia propria dei segni liturgici istituiti dalla<br />

gerarchia ecclesiastica, l'enciclica Mediator Dei dice, come si ricorda,<br />

che essa « dipende anzitutto ex opere operantis Ecclesiae in<br />

quanto santa e nella sua attività strettamente unita al suo Capo ».<br />

Si dice: dipende anzitutto ex opere operantis Ecclesiae, perché<br />

non ne dipende esclusivamente. Ciò allude al fatto che, nei favori

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