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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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PUNTO DI VISTA DEI PADRI<br />

è molto meno immediatamente connessa con quella catechetica,<br />

parenetica, ascetica e mistica.<br />

Seconda osservazione: il punto di vista <strong>teologico</strong> che nella <strong>liturgia</strong><br />

interessa i Padri, è prevalentemente espositivo; intendi irenico e,<br />

per così dire, contemplativo che s'indirizza anzitutto ai credenti col<br />

semplice intento di spiegar loco positivamente il significato <strong>teologico</strong><br />

che ha la <strong>liturgia</strong> per il fedele che la pratica, nonché il suo valore<br />

ascetico morale. L'insieme <strong>della</strong> produzione liturgico-teologica sopra<br />

elencata si muove quasi esclusivamente in questa prospettiva; in<br />

essa sta la grande ricchezza del suo materiale <strong>teologico</strong> liturgico. <strong>Il</strong><br />

ricorso piuttosto apologetico alla <strong>liturgia</strong> in vista anzitutto di provare<br />

contro i non credenti o i dubbiosi, almeno per negazione o dubbio<br />

metodologico, l'obbligatorietà di tale o tale punto di dottrina<br />

insegnato dalla Chiesa, è bensì reale, ma molto secondario e occasionale<br />

nell'insieme dell'attenzione dei Padri. Quando essi s'interessano<br />

alla <strong>liturgia</strong> lo fanno anzitutto semplicemente per mostrare e<br />

spiegare le ricchezze <strong>della</strong> dottrina <strong>della</strong> Chiesa a coloro per i quali<br />

la fondatezza di questa dottrina è un fatto accettato e non discusso.<br />

A tale scopo mirano i trattati direttamente mistagogici, quelli spiegativi<br />

<strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> in genere, le omelie sulle feste liturgiche, le<br />

allusioni alla <strong>liturgia</strong> nelle lettere pastorali pasquali dei vescovi di<br />

Alessandria, ed anche una buona parte delle allusioni occasionali<br />

alla <strong>liturgia</strong> nelle opere varie e nei trattati dogmatici dei Padri.<br />

Perciò non può non destare meraviglia quando si vedono autori<br />

recenti, che vogliono investigare « il valore <strong>teologico</strong> <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> » M ,<br />

limitare la loro indagine presso i Padri alla sola questione de « l'argomento<br />

liturgico presso i Padri »; ossia alla sola questione come e<br />

in che <strong>senso</strong> i Padri hanno fatto ricorso alla <strong>liturgia</strong> per provare<br />

contro chi lo nega o mette in dubbio, almeno dal punto di vista<br />

metodologico, la fondatezza di un determinato punto di dottrina insegnato<br />

dalla Chiesa. Questi recenti autori non dicono nemmeno<br />

una parola di tutte le altre prospettive <strong>teologico</strong>-liturgiche che s'incontrano<br />

nella letteratura patristica. Come se il valore apologetico<br />

fosse l'unico aspetto che interessa i Padri nella <strong>liturgia</strong>.<br />

E chiaro che una simile impostazione <strong>della</strong> ricerca è completamente<br />

insufficiente a farci intendere quale sia stato per i Padri il<br />

valore <strong>teologico</strong> <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> 40 . <strong>Il</strong> fatto sta che tutti gli autori recenti<br />

39 Per es., M. PINTO, O valor <strong>teologico</strong> da <strong>liturgia</strong>, Braga 1952.<br />

40 Siccome poi tutto il lavoro del P. Pinto si limita a questa sola questione:<br />

che valore ha la <strong>liturgia</strong> per provare, dalle fonti <strong>della</strong> rivelazione, un determinato<br />

punto <strong>della</strong> dottrina <strong>della</strong> Chiesa a chi realmente o metodologicamente lo nega<br />

o lo mette in dubbio, è chiaro che da tutta l'opera non si può avere un'idea<br />

adeguata del valore <strong>teologico</strong> <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>. Agli aspetti <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> più importanti<br />

e più ricchi di valore <strong>teologico</strong> non si fa nemmeno allusione. La stessa<br />

questione del valore <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> per provare dalle fonti <strong>della</strong> tradizione l'obbligatorietà<br />

di un determinato punto di dottrina, è la sola a cui s'interessa B.<br />

CAPELLE nel suo articolo: Autorità de la liturgie chez les Pères, in: Recherches<br />

de théologie ancienne et medievale 21 (1954) 522. Neppure in esso, quindi, si deve<br />

cercare un'idea alquanto adeguata dei rapporti tra teologia e <strong>liturgia</strong> nei Padri.<br />

Lo stesso dicasi dell'opera di K. Federer già citata, la quale, del resto, intende<br />

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