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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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236 CAP. VII - MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO<br />

Unzione dei malati. — Nel rito dell'amministrazione del sacramento<br />

<strong>della</strong> sacra unzione lo schema cristologico-trinitario<br />

appare raramente, per quanto mi consta, nella forma stessa del<br />

sacramento, che, come si sa, cambiò spesso nel corso dei secoli<br />

92 . Appare invece molto manifesto nelle orazioni epicletiche per<br />

la benedizione dell'olio degli infermi sia nel rito romano attuale che<br />

nel Gelasiano 93 .<br />

Nel sacramento del matrimonio non mi consta la prospettiva<br />

cristologico-trinitaria.<br />

I sacramentali<br />

Per la questione che qui c'interessa, non occorre fermarsi molto<br />

sui sacramentali. In essi, in genere, si trova una situazione assai<br />

simile a quella dei sacramenti: molte tra le più antiche e importanti<br />

formule dei sacramentali hanno tuttora una spiccatissima<br />

struttura cristologico-trinitaria a forma epicletica. Notevoli da<br />

questo punto di vista: la benedizione del fonte battesimale e dell'acqua<br />

battesimale tanto nei riti orientali che nel rito romano in<br />

cui la struttura cristologico-trinitaria appare anzitutto nel grande<br />

prefazio che si trova già nel Gelasiano 94 ; la benedizione dell'olio<br />

degli infermi la cui orazione epicletica si trova essa pure già nello<br />

stesso sacramentario 95 ; la consacrazione del myron presso i greci;<br />

la consacrazione di un altare o di una chiesa; la consacrazione delle<br />

vergini; la commendatio animae nella quale è notevole il principio<br />

dell'orazione Proficiscere : « Dipartiti, o anima cristiana, da questo<br />

mondo, nel nome di Dio Padre onnipotente che ti creò, nel nome<br />

di Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che patì per te, nel nome dello<br />

Spirito Santo che in te è stato effuso ».<br />

Anche quando, nel medioevo, si stabilì l'uso di dare ogni benedizione<br />

o di cominciare ogni azione sacra principale facendo il<br />

segno <strong>della</strong> croce, su se stessi o sugli oggetti da benedire, e recitando<br />

la formula : « In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti »,<br />

l'aspetto cristologico-trinitario, sebbene un po' affievolito di fronte<br />

a quello più puramente trinitario, non andò completamente perduto.<br />

Infatti tali benedizioni, fatte col segno <strong>della</strong> croce e l'invocazione<br />

<strong>della</strong> Trinità, significano: cominciamo l'azione sacra nella<br />

forza che, per mezzo <strong>della</strong> croce del Signore, ci viene dal Padre, dal<br />

Figliolo e dallo Spirito Santo, tre persone distinte in un'unica<br />

natura. Oppure: benediciamo, consacriamo questo oggetto per<br />

mezzo del potere che, per la croce del Signore, abbiamo dal Padre,<br />

dal Figliolo e dallo Spirito Santo, tre persone distinte in un'unica<br />

natura.<br />

92 Vedi RIGHETTI IV p. 243.<br />

sa Ed. Mohlberg n. 382 p. 61.<br />

« Ibid. n. 445-48 pp. 72-74.<br />

9 5 Ibid. n. 382 p. 61.

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