TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

LITURGIA E CORPO 303
o salvezza soprannaturale, non solo dell'anima ma anche del corpo;
sebbene, come è naturale, il corpo non venga mai considerato separatamente
dall'anima o in disarmonia col fine totale e supremo di
tutto l'uomo.
Che la « salute » del corpo che ci fa chiedere la liturgia sia
sempre intesa in armonia col fine totale, che, a sua volta, può richiedere,
anzi richiede sempre in una certa misura, la sua mortificazione,
lo dimostra, per esempio, la liturgia penitenziale della quaresima.
Ma che nello stesso tempo la liturgia si preoccupi sinceramente di
ottenere da Dio la salute e la salvezza anche del corpo nei predetti
limiti del fine superiore e del termine finale dell'uomo, lo dimostrano
nella liturgia romana i numerosi postcommunio nei quali, sullo
sfondo del concetto generale, biblico e tradizionale, dell'eucaristia
come farmaco d'incorruttibilità e d'immortalità anche corporale, si
chiede che Dio si degni di estendere anche al nostro corpo gli effetti
della sua redenzione. L'idea è magistralmente espressa e compendiata
nel postcommunio della Domenica XI dopo Pentecoste:
« Sentiamus, quaesumus Domine, tui perceptione sacramenti, subsidium
mentis et corporis: ut, in utroque salvati, coelestis remedii
plenitudine gloriemur » 9 . E tante altre volte la liturgia chiede espressamente
che la "partecipazione al sacrificio sia « riparazione della
mente e del corpo » 10 ; « salute della mente e del corpo » n ; « salvezza
della mente e del corpo » ,2 ; « rimedio e difesa della mente
e del corpo » 13 . E noto che il sacramento dell'unzione dei malati
ha per fine secondario la salute corporale, se così a Dio piace u .
Esistono pure in tutte le liturgie, sia storiche che attuali, orazioni
e messe per gli infermi ", nonché numerose unzioni e benedizioni
per i malati e diverse specie di malattie ie . Non meno eloquente
testimonianza della cura che la liturgia prende del corpo, sono i
riti delle esequie dei defunti. Finalmente, la risurrezione finale nella
gloria è sempre lo sfondo ultimo della nostra storia sacra che sta
dinanzi agli occhi della liturgia.
Questo rispetto e questa cura della liturgia per il corpo in
genere, investe, in modo speciale, anche i sensi umani. Mi accontento
di portare qui, come prova, la santificazione dei sensi come
avviene nella liturgia romana nei riti attuali del battesimo e della
9 Fa', o Signore, te ne preghiamo, che, mediante la partecipazione al tuo
sacramento, noi sperimentiamo l'aiuto per l'anima e per il corpo; affinché, salvi
nell'una e nell'altro, ci gloriamo della pienezza del celeste rimedio.
10 Reparatio..., Poste, della Dotti. Vili dopo Petit.; Auxilium... Poste, della
Doni. XVI dopo Petit.
11 Sanitas..., Segr. Feria IV dopo la IV Dotti, di Quar.
12 Salvano..., Poste. Orationes diversae n. 19.
13 Tutamentum..., Canone della messa romana, terza orazione del sac. prima
della comunione.
14 Vedi il Rituale romano, Titulus VI caput 2 n. 12 i tre oremus finali.
15 Vedi, per es., GELASIANO, ed. Mohlberg n. 153543 pp. 221-222. Nel messale
romano odierno, tra le messe votive per circostanze diverse.
io Vedi, per es., nel Rituale romano odierno. Titolo IX cap. IV n. 6; 7; 8
e la benedizione di S. Biagio il giorno della sua festa, Titolo IX cap. Ili n. 7.