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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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438 CAP. XIV - LITURGIA E SCRITTURA<br />

Si è ricordato del nostro avvilimento / perché eterno è il suo amore per noi.<br />

Ci ha strappati ai nostri oppressori / perché eterno è il suo amore per noi.<br />

<strong>Il</strong> pane dona ad ogni vivente / perché eterno è il suo amore per noi.<br />

Date lode al Dio del cielo / perché eterno è il suo amore per noi.<br />

Nello stesso modo quando lo stesso salmo (w. 10-22) loda l'eterna<br />

misericordia del Signore nella liberazione del popolo ebreo<br />

dall'Egitto e nella cura che prese di lui fino all'ingresso nella terra<br />

promessa, il cristiano pensa che quell'azione provvidenziale di Dio<br />

verso il popolo ebreo era tutta diretta alla formazione del popolo<br />

cristiano e <strong>della</strong> Chiesa e che egli stesso fa parte di questo popolo,<br />

di questa Chiesa, la quale, a sua volta, non è che una preparazione<br />

e un'ombra <strong>della</strong> futura Gerusalemme celeste. Per cui anche qui<br />

il ritornello « perché eterno è il suo amore per noi » si illumina di<br />

una luce immensamente più profonda di quanto poteva essere quella<br />

concessa ad un ebreo che lo cantava.<br />

Quale sarà poi questa luce e che forza vitale prenderà se il<br />

cristiano che canta il salmo è, non già un cristiano mediocre che<br />

si accontenta di vivere in stato di grazia e conduce poi una vita<br />

piena d'imperfezioni, ma un cristiano che si è dato sul serio e<br />

interamente a Dio, fino a raggiungere gli stati elevati <strong>della</strong> perfezione<br />

nella vita ascetica e mistica, nell'esperienza intima del mistero<br />

di Cristo in se stesso! Questo cristiano, infatti, cantando queste<br />

salmo e il suo ritornello: quoniam in aeternum misericordia eius,<br />

avrà dinanzi agli occhi non solo tutta l'economia creatrice e redentrice<br />

di Dio in Cristo verso gli uomini in genere, e neppure solo<br />

verso i cristiani in genere, ma anche verso se stesso, hic et nunc,<br />

in specie.<br />

Gli attributi di Dio gli appariranno non solo nei suoi interventi<br />

nel mondo, ma anche in sé personalmente, per cui lo ha amato,<br />

scelto, purificato e gli ha fatto sperimentare la sua ineffabile intimità,<br />

la quale a sua volta non è che una pallida ombra, un piccolo<br />

anticipo e una lontana preparazione a quella più sublime verso la<br />

quale Dio l'avvia nella Gerusalemme celeste. È di tutte queste<br />

realtà, nel più scrupoloso rispetto <strong>della</strong> verità e dell'unico <strong>senso</strong><br />

del testo biblico, che si colorirà il suo canto di: quoniam in aeternum<br />

misericordia eius. È noto il caso di S. Teresa a proposito del<br />

versetto: misericordias Domini in aeternum cantabo. Avremo occasione<br />

di ritornare ancora su questo tema a proposito delle relazioni<br />

tra vita liturgica e vita mistica.<br />

Altro esempio : nella Sapienza 10,20 s si legge degli Ebrei dopo<br />

la traversata del mar Rosso : « Essi lodarono insieme là tua mano<br />

vincitrice, o Signore, poiché la sapienza aprì la bocca dei muti e<br />

rese eloquente la lingua dei pargoli ». E il salmo 97 comincia così :<br />

« Cantate al Signore un cantico nuovo perché fece cose mirabili ».<br />

Vi si esalta la potenza di Dio da lui dimostrata liberando il suo<br />

popolo dai suoi nemici in una vittoria meravigliosa.<br />

Ora questi testi, nella <strong>liturgia</strong>, sono letti l'uno accanto all'altro

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