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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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SPIEGAZIONI PATRISTICHE 573<br />

il mysterion, mysterium, sacramentwn nel <strong>senso</strong> largo sopra spiegato<br />

e secondo tutte le sue dimensioni sempre supposte o anche<br />

più o meno completamente ricordate. Queste dimensioni del mysterion<br />

sono quelle stesse che nella prima parte abbiamo chiamato<br />

le dimensioni del segno liturgico: il riferimento alle realtà passate<br />

dell'Antico Testamento; agli avvenimenti storici <strong>della</strong> vita di Cristo;<br />

alle realtà divine <strong>della</strong> grazia che comunicano presenzialmente<br />

i riti liturgici; alle disposizioni di culto nell'animo dei fedeli con<br />

l'impegno morale che comportano; alle realtà escatologiche e celesti<br />

future. <strong>Il</strong> tutto legato dai rapporti di segno efficace, di immagine,<br />

di figura, di primo abbozzo e simili.<br />

La spiegazione teologica <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> presso i Padri,<br />

come spiegazione dei suoi « misteri »<br />

Così stando le cose, è facile capire come nella letteratura patristica<br />

la spiegazione teologica <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> non sia altro che la spiegazione<br />

dei « misteri », dei « sacramenti » o meglio ancora del « mistero<br />

» del « sacramento », che contiene la <strong>liturgia</strong> nel suo insieme<br />

e nelle sue singole parti; del suo significato mysticus come si<br />

diceva 65 , e, ciò in riferimento alle diverse dimensioni del mysterium<br />

sopra accennate. Ciò che notava P. De Vries a proposito dei Siri:<br />

che, cioè, caratteristica dei loro trattati sui « misteri <strong>della</strong> Chiesa »<br />

è la preoccupazione essenziale di chiedersi per ogni rito, gesto o<br />

oggetto liturgico, cosa esso « significa », perché e in qual <strong>senso</strong><br />

è esso un « mistero », va detto semplicemente di tutta la letteratura<br />

patristica in riferimento alla spiegazione irenica <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>.<br />

Naturalmente, in questo stesso compito che si propongono<br />

i Padri, vi sono sfumature e tendenze diverse, a seconda dell'insistenza<br />

maggiore o minore ora sopra uno, ora sopra l'altro dei<br />

diversi aspetti del mistero. Da questo punto di vista, è ancora<br />

necessario uno studio comparativo d'insieme <strong>della</strong> letteratura <strong>teologico</strong>-liturgica<br />

dei Padri per scoprirne meglio e meglio caratterizzarne<br />

le diverse tendenze e tradizioni. Sembra però che la linea<br />

latina dei Padri, almeno prima del secolo VII, come Tertulliano,<br />

Ambrogio, Agostino, Leone Magno, Zeno e Gaudenzio, sia più unitaria,<br />

e in fondo anche più semplice, perché nella <strong>liturgia</strong> come<br />

mysterium e sacramentwn pare badare anzitutto ai suoi rapporti<br />

con le realtà dell'Antico Testamento 66 e di Cristo stesso, nonché<br />

al suo aspetto di impegno morale. Tra i latini, Agostino, com'era<br />

da aspettarselo, è colui che abbraccia più completamente con<br />

lo sguardo i diversi aspetti dell'intero mysterium anche liturgico.<br />

05 È noto che /xvaxixóì è l'aggettivo di uvortjoiov.<br />

m La spiegazione del mistero dei sacramenti e delle feste liturgiche nei loro<br />

rapporti all'Antico Testamento presso i Padri, sia greci che latini, è appunto<br />

l'oggetto dello studio di J. DANIÉLOU, Bible et liturgie. La théologie biblique des<br />

sacrements et des fètes d'après les Pères de l'Eglise, Paris 1951.

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