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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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REALISMO DELLA SANTIFICAZIONE 137<br />

mo del culto. Si può ragionare similmente intorno a molte altre<br />

parti <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> d'istituzione ecclesiastica, per esempio, intorno<br />

a parecchi sacramentali e agli esorcismi, nei quali predomina<br />

l'aspetto di santificazione.<br />

Parti <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> ove, invece, predomina nettamente l'aspetto<br />

culto — sebbene anche qui non sia mai assente l'aspetto santificazione<br />

— sono, per esempio, le preghiere <strong>della</strong> Chiesa, sia quelle<br />

con le quali essa accompagna l'amministrazione dei sacramenti e<br />

dei sacramentali, sia, e massimamente, la preghiera delle ore<br />

canoniche.<br />

L'eucaristia, come sacramento e sacrificio, unisce al sommo<br />

grado i due aspetti, perché nell'eucaristia come sacramento, purché<br />

ricevuto nelle debite disposizioni, si verifica al sommo grado<br />

la santificazione che Dio, per mezzo di Cristo, fa degli uomini, e,<br />

come sacrificio, si verifica l'apice del culto che la Chiesa, in Cristo,<br />

rende a Dio. Ed è per questo che, come avremo occasione di spiegare<br />

ancora meglio, la messa è il centro di tutta la <strong>liturgia</strong> e la<br />

massima sua espressione. Da tutto questo si capisce ancora una<br />

volta quanto sia insufficiente definire la <strong>liturgia</strong> solo come culto<br />

e quanto invece sia necessario definirla anche come azione santifij<br />

catrice di Dio.<br />

Ì Non occorre spiegare qui maggiormente l'aspetto santificazione<br />

<strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>. Si ricordi solo che nella dottrina cattolica la santificazione<br />

delle anime che avviene nei sacramenti mediante la grazia<br />

santificante, è concepita come qualcosa di profondamente reale,<br />

che trascende immensamente il puro piano psicologico <strong>della</strong> conoscenza<br />

e dell'affetto perché incide nelle radici stesse dell'essere<br />

e dell'agire dell'uomo. Nella grazia santificante si parla di vera,<br />

sebbene accidentale e misteriosa, partecipazione <strong>della</strong> natura divina;<br />

di partecipazione all'incarnazione e di conformità a Cristo, che<br />

include in noi l'inabitazione delle persone divine e ci condurrà<br />

fino alla gloria <strong>della</strong> visione beatifica come al suo connaturale compimento.<br />

Da tutto questo risulta il serio e il tremendum dell'azione<br />

liturgica. Anche le grazie attuali che i riti d'istituzione ecclesiastica,<br />

in quanto riti santificatori, hanno per scopo immediato di<br />

ottenerci, sono dirette alla grazia santificante da ricuperare o da<br />

aumentare in noi. Anzi questo vale anche per le grazie d'ordine<br />

temporale che alcuni di questi riti istituiti dalla Chiesa hanno<br />

per fine immediato di ottenerci da Dio, poiché queste grazie temporali<br />

la Chiesa non le chiede, e Dio non le accorda, se non in quanto<br />

possono aiutarci a conseguire meglio la nostra salvezza. Finalmente,<br />

quando si tratta di santificazione del corpo o di oggetti esteriori<br />

a noi, che alcuni dei riti istituiti dalla Chiesa vogliono ottenerci,<br />

la santificazione, come abbiamo spiegato sopra, s'intende di una<br />

speciale protezione od accettazione divina di quelle cose, per il<br />

bene spirituale di chi le possiede o ne userà con le debite disposizioni.<br />

È sulla spiegazione delle relazioni tra <strong>liturgia</strong> e culto che dobbiamo<br />

ora fermarci.

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