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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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<strong>TEOLOGIA</strong> COME SCIENZA 593<br />

il processo <strong>della</strong> gnosi, come l'intendono i Padri è, nella sua totalità,<br />

dal punto di vista dell'analisi filosofica, un processo di natura mista,<br />

composto di un aspetto scientifico e di un aspetto extrascientifico.<br />

Ma il genere misto suppone il genere puro, come la pluralità suppone<br />

l'unità. Perciò lo stesso processo <strong>della</strong> gnosi, per ottenersi in<br />

modo possibilmente perfetto, suppone uno sviluppo possibilmente<br />

perfetto del processo scientifico in se stesso. Così la teologia come<br />

gnosi non solo non pregiudica in nulla la legittimità, l'utilità e la<br />

necessità <strong>della</strong> teologia concepita come pura scienza, ma anzi la<br />

esige e la suppone.<br />

A parte dunque la legittimità, utilità o anche necessità di una<br />

teologia come gnosi, gli scolastici, ed anzitutto S. Tommaso, partendo<br />

dalle basi aristoteliche del concetto di scienza, furono condotti<br />

da sicuro istinto quando, per perfezionare l'eredità teologica<br />

patristica, si accinsero a sviluppare e perfezionare tecnicamente<br />

una teologia come scienza. Solo questa, tra le altre cose, può dare<br />

all'approfondimento <strong>della</strong> fede una consistenza sistematica. È per<br />

questo che, dopo che gli scolastici, ed anzitutto S. Tommaso, ebbero<br />

rivendicato questo aspetto delle cose, nonostante le critiche che<br />

sono state e sono tuttora indirizzate alla loro teologia, nessun teologo<br />

che si propone come fine la sintesi generale sistematica dello<br />

scibile <strong>teologico</strong>, ha potuto mai rinunziare al punto di vista <strong>della</strong><br />

teologia come scienza. Chi dunque vuol determinare il posto <strong>della</strong><br />

<strong>liturgia</strong> nella sintesi teologica generale, deve essere chiaramente<br />

cosciente che si tratta di determinare le relazioni tra <strong>liturgia</strong> e teogia<br />

concepita come scienza.<br />

Bisogna includere come parte integrale nella teologia come scienza<br />

non solo l'indagine dell'aspetto entitatlvo ma anche quella<br />

dell'aspetto empirico storico avente valore scientifico già per se stessa<br />

Ma questo non vuol dire affatto che l'ideale <strong>della</strong> teologia debba<br />

essere puramente e semplicemente quello di S. Tommaso o dei positivo-scolastici,<br />

per il fatto che ambedue partono dal concetto di<br />

teologia come scienza. Sappiamo che per Aristotele e per gli scolastici<br />

scienza propriamente detta è solo la filosofia, in specie la metafisica;<br />

la matematica, in specie la geometria; e, se mai, la fisica<br />

filosofica; ossia la scienza, strettamente parlando, è solo la scienza<br />

deduttiva. Si ammette bensì l'induzione, ma, teoricamente parlando,<br />

solo come momento prescientifico e semplicemente preparatorio<br />

alla scienza deduttiva, considerata la sola vera scienza.<br />

Per essi il processo empirico induttivo non può avere valore<br />

scientifico proprio. In specie la storia, e quindi la filologia e la critica,<br />

non sono scienze propriamente parlando. Non dico già che tale<br />

posizione sia necessariamente connessa coi princìpi basilari del<br />

concetto di scienza posti da Aristotele e giustamente accettati da<br />

S. Tommaso. Anzi ritengo che quei principi non implichino affatto

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