TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

604 CAP. XX - LITURGIA E SINTESI TEOLOGICA
quando si è fatta la critica dei diversi tipi di teologia in rapporto alla
loro possibilità di assimilazione organica del materiale teologico liturgico.
Per l'insegnamento della Scrittura i fondamenti sono stati posti
nella terza parte di quest'opera, dove si è trattato dei rapporti tra
bibbia e liturgia, come anche nella seconda parte dove sono stati spiegati
i rapporti tra la liturgia e le grandi leggi dell'economia di Dio nel
mondo. Lì si è potuto fare questa costatazione: che i grandi temi
liturgici teologici non sono altro che i grandi temi biblici teologici;
oppure che i grandi temi intorno al modo in cui l'economia di Dio
nel mondo e i rapporti tra Dio e l'uomo appaiono nella liturgia, non
sono altro, sostanzialmente, che i grandi temi dell'economia di Dio
nel mondo e dei rapporti tra Dio e l'uomo come appaiono nella bibbia.
Basta ricordarne alcuni : tutta la visione del mondo come stona sacra
degli interventi di Dio e della risposta dell'uomo; l'unità di tutte le
fasi di questa storia sacra e quindi il grande concetto che la domina di
preparazione, ombra, partecipazione, compimento, immagine, tipo
e antitipo, ecc.; la legge dell'oggettività, del movimento cristologicotrinitario;
l'incentramento di tutta l'economia in Cristo; la legge dell'unitotalità
cosmica, dell'incarnazione, della salvezza in comunità; la
lotta tra le due città.
Queste prospettive che costituiscono i fondamenti della liturgia,
sono visuali tipicamente bibliche. Così la liturgia appare realmente
f-nme un certo modo in cui la visione biblica del mondo si concretizza
e viene vissuta sotto i veli dei segni sensibili efficaci della santificazione
e del culto. Di qui l'importanza, per la formazione liturgica degli alunni,
che nel corso di Scrittura queste e simili prospettive siano non
solo studiate, ma messe in quel rilievo primario che hanno nel pensiero
scritturistico.
Così si arriva alla stessa conclusione cui conducono tante altre
considerazioni intorno alla necessità che lo studio e l'insegnamento
della Scrittura anzitutto trascenda la fase della preoccupazione
troppo esclusivamente apologetica e si lanci nella considerazione
positiva e quasi contemplativa di tutte le ricchezze della bibbia
in se stesse considerate; e, secondariamente, pur basandosi sopra un
indispensabile fondamento critico, filologico e storico, si innalzi alla
visione propriamente teologica biblica delle cose.
Così nello studio della dogmatica, della liturgia e della bibbia si
osserva un movimento che le spinge tutte a una considerazione più
semplicemente irenica, contemplativa e integrale del loro oggetto
nel debito rilievo dato in ognuna di queste discipline ai grandi tèmi
della storia della salvezza. Altrettanto si potrebbe dire della morale,
della ascetica e mistica e della pastorale.
I rami del sapere teologico, su questa base del compito comune
di illustrare scientificamente, ognuno a suo modo secondo le esigenze
del proprio oggetto, la storia sacra della salvezza, ritrovano il loro
connaturale rapporto con la liturgia e la loro connaturale e reciproca