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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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496 CAP. XVI - FEDE E LITURGIA<br />

modo per questo suffragare con la sua autorità la veracità storica<br />

di questi fatti.<br />

Se tenessero presenti queste osservazioni e se si ricordassero<br />

che lo scopo <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> è di far pregare, molti che, in seguito<br />

alla formazione moderna, hanno un <strong>senso</strong> storico e critico assai<br />

sviluppato, ma non necessariamente un <strong>senso</strong> <strong>della</strong> preghiera ugualmente<br />

vigoroso, si scandalizzerebbero forse meno nel costatare<br />

che la Chiesa non procede con eccessiva fretta a purificare la <strong>liturgia</strong><br />

da inesattezze ed errori storici o anche da leggende. Ricordandosi,<br />

inoltre, che il culto dato ai santi, in definitiva, va anzitutto a<br />

Dio, uno non dovrebbe commuoversi eccessivamente nemmeno per il<br />

fatto di trovare nella <strong>liturgia</strong>, se veramente si dà il caso, feste di<br />

santi che non sono mai esistiti, o la venerazione di reliquie non<br />

autentiche.<br />

3. LEX ORANDI LEX CREDENDI, RECIPROCO INFLUSSO<br />

DELLA FEDE E DELLA LITURGIA<br />

La frase dell'« Indiculus » e il suo <strong>senso</strong> generale<br />

Qual è, dunque, tutto sommato, il reciproco influsso tra fede<br />

e <strong>liturgia</strong>? La formula « lex orandi, lex credendi » è un'espressione<br />

abbreviata di un passo deìl'Indiculus de grafia Dei ". E questo<br />

un documento del secolo quinto contro i pelagiani e semipelagiani,<br />

ove si raccolgono, intorno alle questioni <strong>della</strong> grazia, una serie<br />

di testimonianze dei pontefici romani anteriori, chiudendo il tutto<br />

(capitolo 11 e 12) con un argomento dedotto dalla <strong>liturgia</strong>. <strong>Il</strong> documento<br />

fu compilato probabilmente da S. Prospero di Aquitania 18 ,<br />

ma rispecchia certamente il pensiero <strong>della</strong> curia romana dell'epoca,<br />

ed ha notevole autorità teologica perché la Sede romana l'ha poi<br />

sempre considerato come l'espressione esatta del suo punto di vista<br />

nella materia discussa e, in seguito, si è spesso appellata allo stesso.<br />

Dal punto di vista che ci interessa, il passo essenziale è il seguente<br />

: « ...Consideriamo anche i sacramenti delle preghiere che<br />

fanno i vescovi (obsecrationum quoque sacerdotaliutn sacramenta<br />

respiciamus), le quali, tramandate dagli Apostoli, in tutto il mondo<br />

e in ogni chiesa cattolica si recitano in pari modo (uniformiter celebrante),<br />

affinché il modo obbligatorio di pregare determini il modo<br />

obbligatorio di credere (ut tegem credendi lex statuat supplicandi).<br />

17 Vedi Dz. n. 238-49 (129-42). Per lo studio del contesto prossimo e remoto<br />

vedi K. FEDERER, /. e. sopra alla nota 4.<br />

18 Tesi di D. M. CAPPUYNS, articoli in: Revue Bénédictine 39 (1927) 198-226 e<br />

41 (1929) 156-70, riavvalorata dallo studio di FEDERER, citato sopra alla nota 4.

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