TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

336 CAP. XII - LITURGIA, SANTI E ANGELI
e preghiamo di accettare questa oblazione sul tuo altare celeste
per le mani dei santi tuoi angeli... » 37
La stessa idea è così espressa nella liturgia greco-egiziana di
S. Marco : « I doni di sacrificio, di offerta, di ringraziamento, di
coloro che li hanno offerti, ricevili, o Dio, sul tuo altare santo, celeste,
spirituale, nell'alto dei cieli, per mezzo del ministero dei tuoi
arcangeli » 3S .
Angeli e messa
Non meno comune è il concetto generale della presenza degli
angeli al sacrificio della messa. Alcuni esempi : nella tradizione bizantina
l'idea è messa in rilievo, a partire dal secolo VI, nell'inno detto
cheroubikón, che si canta al momento della grande entrata nella
processione delle oblate quando queste sono portate solennemente
all'altare : « Noi che rappresentiamo misticamente i cherubini e cantiamo
l'inno trisagio alla vivificante Trinità, deponiamo ogni cura
terrena, perché dobbiamo ricevere il Re dell'universo accompagnato
invisibilmente dalle schiere angeliche. Alleluia ». Nella messa
dei presantificati della stessa liturgia, alla stessa processione delle
oblate già consacrate, si canta : « Ora le potenze celesti con noi invisibilmente
adorano: Ecco, infatti, che si avanza il Re della gloria.
Ecco, è portato il mistico sacrificio già compiuto. Con fede e timore
avviciniamoci per partecipare alla vita eterna ». Nella stessa messa
bizantina, nella preghiera del piccolo ingresso si afferma che
gli angeli assieme a noi celebrano la liturgia della messa : « Padrone,
Signore, Dio nostro, che hai stabilito nei cieli ordini ed eserciti di
angeli e di arcangeli per la liturgia della tua gloria, fa sì che insieme
con il nostro ingresso si faccia pure l'ingresso dei santi angeli che celebrino
insieme con noi la liturgia e cantino insieme con noi la tua
gloria ».
Nella traduzione greca della liturgia sira di S. Giacomo, il
cheroubikón è questo: « Taccia ogni umana carne; stia con timore
e tremore e non abbia nessun pensiero terreno. Il Re dei re, infatti,
Cristo, il nostro Dio, si avanza per essere immolato e darsi in
nutrimento ai fedeli. Lo precedono i cori degli angeli con tutte le
potestà e le dominazioni; i cherubini dai molti occhi e i serafini
dalle sei ali che si coprono il volto e gridano l'inno. Alleluia » 39 .
In una liturgia egiziana, probabilmente del secolo VI 40 , al
momento del bacio di pace, il diacono annunzia : « Abbiate i vostri
cuori in cielo. Se qualcuno ha avuto qualche diverbio con il suo
prossimo si riconcili... Perché il Padre degli uomini, il suo Figlio
unico e lo Spirito Santo, sono presenti, guardano le nostre azioni
3? IV 6,27.
38 BRIGHTMAN, Eastern liturgies, 129.
3 » Ibid. 41 s.
40 Vedi A. BAUMSTAHK, in: Oriens Christianus 1901 p. 1 ss.