TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

354 CAP. XIII - LE DUE CITTÀ
così, in modo speciale, il suo trionfo su Satana e i suoi satelliti.
Egli tiene ormai « le chiavi della morte e dell'inferno » (Ap 1,18;
cfr. 9,1).
Anche il testo ai Colossesi 2,15, sulla cui interpretazione però
la tradizione e gli stessi interpreti moderni sono tutt'altro che
unanimi 5 , può riallacciarsi a questa idea. Può esprimere cioè non
solo la superiorità di Cristo sulle potenze angeliche, ormai chiaramente
a lui sottoposte e al suo servizio (cfr. Col 2,10), ma, in
specie, il suo trionfo, ottenuto per mezzo della morte sulla croce,
sugli esseri angelici pervertiti che, profittando della debolezza dell'uomo,
secondo un notissimo tema paolino, abusavano anche della
stessa legge mosaica per trascinarlo vieppiù nelle trasgressioni e
nel peccato. Cristo, abolendo con la sua morte sulla croce la legge
mosaica, che, contro l'intenzione di Dio, era diventata all'umanità
occasione di maggior peccato, strappò a Satana e ai suoi satelliti
anche questa loro arma, appendendola, come trofeo, alla sua croce:
« E spogliati i principati e le potestà, le dette in spettacolo alla faccia
del mondo trascinandole nel suo trionfo sulla croce » 6 .
Così tutta la vita di Gesù è concepita nel Nuovo Testamento
come una lotta personale contro il diavolo e i demoni e il significato
della sua opera come un suo trionfo su Satana e i suoi satelliti,
la nostra liberazione e la liberazione dello stesso mondo materiale,
dalla schiavitù di Satana. E dunque al primo piano nel Nuovo
Testamento l'immagine di Cristo, da Lui stesso espressa, come del
più forte che entra di forza nella fortezza del nemico armato, lo
sopraffa, gli strappa le armi, lo lega e distribuisce in bottino i suoi
beni (cfr. Le 11,20 ss e parali.).
La missione degli Apostoli come lotta contro Satana
Questa immagine si rafforza ancora se si considera come vien
concepita nel Nuovo Testamento la missione degli Apostoli mandati
da Cristo e incaricati di eseguire la sua opera. Vi è completa coin-
5 Vedi, per es., T. K. ABBOT, Epistles to the ephesians and to the colossians
(The international criticai commentary), Edinburgh, ristampa 1946 p. 257 ss.
6 II testo indica una lotta di Cristo contro questi principati e potestà, una
loro spogliazione violenta, contro la quale resistono, e una loro punizione. Tutto
questo è incomprensibile se si trattasse di esseri angelici buoni, e ci rimanda,
invece, al tema generale ben noto della lotta di Cristo contro le potenze demoniache.
Che poi potenze avverse appaiano qui padrone della legge mosaica e
che se ne servano contro di noi, non è contraddittorio con il tema, altrove
ricorrente in S. Paolo e nel Nuovo Testamento, che intermediari e amministratori
della legge mosaica sono angeli buoni. Infatti, in S. Paolo, c'è anche un terzo
tema, chiaramente accennato nel nostro stesso testo (Col 2,14), che cioè, a causa
della debolezza dell'uomo, la legge mosaica, a parte la sua origine divina e il
fatto che angeli buoni ne sono amministratori, fu per via di fatto, per l'uomo,
occasione di maggiore peccato e quindi, nella logica di S. Paolo e di tutto il
Nuovo Testamento, anche strumento di Satana.