TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

CAPITOLO VII
DAL PADRE, PER CRISTO NELLO SPIRITO SANTO, AL PADRE:
LA LITURGIA E IL MOVIMENTO CRISTOLOGICO-TRINITARIO
DELL'ECONOMIA DIVINA
La via per cui Dio viene a noi e noi andiamo a Dio non è
lasciata né al nostro capriccio né alla nostra scelta, ma ci è positivamente
segnata da Dio stesso: è la legge dell'oggettività: il
primo fondamento della liturgia.
Qùal è poi più precisamente questa via, Dio ce l'ha manifestato
per rivelazione. La rivelazione ci ammonisce in primo luogo che
il Dio a cui dobbiamo andare è il Dio Trinità: Padre, Figliolo e
Spirito Santo. In secondo luogo questa stessa rivelazione, per
illuminare di più il nostro cammino, ci apre un meraviglioso
spiraglio di luce sull'intero ciclo dei rapporti tra quel Dio Trinità
e ognuno di noi. Ed ecco in breve questo ciclo: ogni bene ci viene
dal Padre, per mezzo del suo Figlio incarnato, Gesù Cristo, nella
presenza in noi dello Spirito Santo, e così è nella presenza dello
Spirito Santo, per mezzo del Figlio incarnato Gesù Cristo, che
tutto deve ritornare al Padre e raggiungere il suo fine, la beatissima
Trinità. È il movimento cristologico-trinitario della storia sacra e
della salvezza, dell'economia di Dio nel mondo. Tutta la struttura
della liturgia presuppone questo movimento fuori del quale non è
comprensibile. E poiché, sfortunatamente, si tratta di una realtà
che oggi è poco familiare, è necessario soffermarsi qui più del
solito per dimostrare nei particolari che questa realtà è quanto
mai autentica e che tutta la liturgia ne è effettivamente imbevuta.
1. DUE MODI DI CONSIDERARE LA TRINITÀ:
IL MODO DEL NUOVO TESTAMENTO
E DELLA TRADIZIONE PIÙ ANTICA
Che senza il senso cristologico non si possa penetrare nel mondo
della liturgia, si capisce con relativa facilità. Ma che, per entrare
nell'intimità della liturgia, questo senso cristologico vada come abbinato
al senso trinitario, ecco quanto a molti riuscirà assai meno