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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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RITI SUI CATECUMENI 383<br />

« tuniche di pelle » (Gn 3,21) di cui Dio rivestì Adamo ed Eva dopo<br />

il peccato, come simbolo <strong>della</strong> loro nuova condizione decaduta nella<br />

quale si trovava ancora il candidato al battesimo, ma di cui si preparava<br />

a liberarsi 58 . L'iscrizione sui registri <strong>della</strong> Chiesa tra i can<br />

didati per il battesimo nella prossima Pasqua era come l'aspetto<br />

positivo di questa nuova vittoria su Satana.<br />

È noto che poi, durante la quaresima, due gruppi di cerimonie<br />

riguardavano i competentes : il primo gruppo, di carattere più propriamente<br />

catechetico, era incentrato sulla spiegazione del simbolo<br />

apostolico (traditio symboli) e del Pater (traditio orationis dominicele),<br />

che a un certo momento i candidati dovevano essere capaci<br />

di recitare a memoria (redditio symboli, redditio orationis). A Roma,<br />

dal secolo VI, a questi riti fu premessa una breve iniziazione ai<br />

quattro vangeli (traditio evangelii). <strong>Il</strong> secondo gruppo di cerimonie<br />

(gli scrutinia) erano di carattere più direttamente purificatorio consistenti<br />

anzitutto in esorcismi e preghiere. <strong>Il</strong> più importante scrutinio<br />

era l'ultimo che si faceva la mattina stessa del sabato santo.<br />

<strong>Il</strong> carattere antidemoniaco non mancava nemmeno nel primo<br />

gruppo di riti a scopo più direttamente catechetico. Così nella traditio<br />

symboli, secondo il Gelasiano, il pontefice, dopo aver modulato<br />

il simbolo dinanzi ai candidati, ne commenta brevemente l'importanza<br />

dicendo tra le altre cose : « Voi dunque, dovete ritenere<br />

nei vostri cuori questa brevissima formula che tutto contiene, di<br />

modo che, in ogni momento, questa confessione vi sia di protezione.<br />

La forza di queste armi è infatti sempre invitta e serve al buon<br />

soldato di Cristo contro tutte le insidie del nemico. Che il diavolo,<br />

il quale non cessa mai di tentare l'uomo, vi trovi sempre armati di<br />

questo simbolo; affinché, vinto l'avversario, al quale voi rinunziate,<br />

possiate conservare incorrotta ed immacolata fino alla fine la grazia<br />

del Signore, con l'aiuto di Colui che voi confessate » 60 . Anche nella<br />

traditio orationis dominicae non manca l'allusione al diavolo, poiché<br />

il Pater stesso, direttamente o indirettamente, la contiene nella<br />

domanda: non c'indurre in tentazione ma liberaci dal male, o da'<br />

Maligno, come molti Padri intendono 61 .<br />

Ma è anzitutto negli scrutini, che nell'antica disciplina romana<br />

avevano luogo la terza, quarta e quinta domenica di quaresima, e<br />

specialmente nel grande scrutinio <strong>della</strong> mattina del sabato santo,<br />

che il carattere antidemoniaco del battesimo prende tutto il suo<br />

rilievo. Basta vedere come essi si svolgevano, per esempio, nella<br />

descrizione che ne fa il Righetti 6 -, per rendersi conto che il loro<br />

significato era tutto e direttamente antidemoniaco e ciò con concretezza<br />

e vividezza comprensibili solo nel quadro del Nuovo Testamento<br />

e <strong>della</strong> tradizione antica da noi sopra tracciato.<br />

59 Vedi DANIÉLOU, Bible et liturgie, p. 32 s.<br />

6 Ed. Mohlberg n. 317 p. 51.<br />

61 Nel lesto <strong>della</strong> Traditio del Gelasiano il <strong>senso</strong> antidemoniaco del Pater<br />

è sottolineato nella introduzione e nella domanda: non c'indurre in tentazione.<br />

62 IV 43 ss.

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