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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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RITO E <strong>RELIGIONE</strong> 81<br />

sviluppi delle due giovani scienze, la storia comparata delle religioni<br />

e la psicologia delle profondità applicata allcr studio del<br />

fenomeno religioso 94 .<br />

<strong>Il</strong> materiale da esse messo in luce può contribuire non poco<br />

a una migliore comprensione delle radici sanamente umane <strong>della</strong><br />

strutturazione <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong> in regime di segni sensibili e <strong>della</strong><br />

sua corrispondenza alle leggi più sicure <strong>della</strong> psicologia religiosa.<br />

Per molti nostri contemporanei è tanto più necessario riscoprire<br />

questo fatto fondamentale, che il modo in cui si è sviluppata la<br />

teologia dopo il secolo XIII 95 , l'antiritualismo protestante, lo sperimentalismo<br />

puramente interiore e individualista di certe correnti<br />

spirituali, il concettualismo astratto dell'illuminismo dei secoli XVII<br />

e XVIII, che tante tracce ha lasciato anche in noi nel campo religioso,<br />

finalmente, l'odierna diffusa mentalità tecnico-meccanica,<br />

cospirano a nascondere loro le esigenze <strong>della</strong> concreta natura umana<br />

in questo campo 96 . I sintomi dì una felice reazione per arrivare<br />

a un migliore equilibrio costituiscono ancora tutt'altro che una<br />

mentalità comune.<br />

Da questi studi si possono anche meglio comprendere i pericoli<br />

che minacciano la <strong>liturgia</strong> se non è conservato il giusto equilibrio<br />

tra la parola e gli altri generi di segni; se i segni, fatti appunto<br />

per significare, non sono più percepiti nel loro significato e quindi,<br />

di fatto, non significano più nulla; se, peggio ancora, la stessa parola<br />

liturgica, che, in gran parte, ha appunto la funzione di determinare<br />

il significato degli altri segni, diventa essa stessa incompresa; se,<br />

finalmente, il tutto ristagna in un tradizionalismo fissista che non<br />

ha più rispondenza nella vita.<br />

Sfortunatamente, il movimento liturgico ha dato fin qui una<br />

attenzione del tutto insufficiente a questo genere di studi tanto<br />

per la <strong>liturgia</strong> in genere quanto per le singole sue parti in specie 87 .<br />

TRAVERS, Valeur sociale de la liturgie d'après S. Thomas d'A., Paris 1946, per es.,<br />

pp. 313-17.<br />

94<br />

Vedi, per es., N. TURCHI, Simbolo e simbolismo nelle religioni non cristiane,<br />

in: Enciclopedia cattolica 11 (1953) 639 ss, con bibliografia. Particolarmente<br />

importanti sono, sotto questo aspetto, nel campo <strong>della</strong> storia comparata<br />

delle religioni, le opere di M. ELIADE (specialmente Traile d'histoire des religions,<br />

Paris 1949; Images et symboles, ibid. 1952; Mythes rèves et mystères, ibid.<br />

1957), nonché, sotto diversi aspetti, quelle di- G. VAN DER LEEUW (principalmente<br />

quella intorno all'essenza <strong>della</strong> religione e alle sue manifestazioni; vedi trad.<br />

francese, La religion dans son essence et ses manifestations, Paris 1955). Nel<br />

campo <strong>della</strong> psicologia religiosa sono pregevoli molte delle osservazioni fatte<br />

da C. G. JUNG (Vedi, per es., Vber die Arthetypen des kollektiven Unterbewusstseins,<br />

Zurigo 1935, nonché le raccolte francesi: L'homme à la découverte de<br />

son dme, Ginevra 1944; Problèmes de t'àme moderne, Parigi 1960; Psychologie<br />

et religion, ibid. 1960).<br />

95<br />

Per comprendere come-^llora si produsse un profondo cambiamento<br />

nella mentalità teologica, vedi M. D. CHENU, La théologie au XH« siede, Paris<br />

1957 pp. 159-220.<br />

98<br />

Vedi F. W. DILLISTONE, Christianity and symbolism, Collins 1956, con<br />

bibliografia.<br />

97<br />

Vedi VALEUR PERMANENTE DU SYMBOLISME (La maison Dieu n. 22 1950). L.<br />

BOUYER, Le rite et l'homme. Sacralità naturelle de la liturgie, Paris 1962.

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