TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

836 CAP. XXIV - I MEZZI DELLA PASTORALE LITURGICA
tivo e di volontà derivante dalla dottrina spiegata : « per la mia
vita devo dunque... »; vengono poi brevi sentenze scritturistiche che
riassumono la stessa materia; e quindi : con il titolo : « dalla vita
della Chiesa » (talvolta: « dagli usi cristiani »): la segnalazione della
connessione della predetta dottrina con la liturgia, dove, da qualche
esempio caratteristico, si ricorda come essa si ritrova negli usi, riti,
feste o testi liturgici; le lezioni terminano quasi sempre con un
compito da fare e spesso con una breve poesia da imparare eventualmente
a memoria.
Qual è il posto della liturgia in questo insieme? È ovunque presente
e non giustapposta, ma intimamente fusa con la questione trattata.
Se ne tratta direttamente in genere dove si parla della Chiesa
e più esattamente delle sue funzioni: funzione dottrinale, funzione
cultuale e santificatrice, funzione di governo. Poi se ne parla in specie
a proposito dei singoli sacramenti, specialmente, come è naturale,
a proposito dell'eucaristia. Qui si dà forte rilievo alla messa come
atto della Chiesa e come sacrifìcio e, dopo aver parlato della conservazione
e venerazione dell'eucaristia, si aggiungono, sempre intorno
alla messa, le nozioni essenziali più direttamente liturgiche.
Ma la presenza della Jiturgia nel catechismo deriva ancora molto
più dal fatto che l'atmosfera generale nel modo di concepire e di
prospettare le singole questioni è profondamente liturgica. Anzitutto
perché si dà il massimo rilievo non soltanto in un punto, ma un po'
ovunque, a quelle dottrine che sono i fondamenti della liturgia,
come: Chiesa popolo di Dio, comunione dei santi, Cristo ora alla
destra del Padre, mediatore universale e sempre presente tra noi,
Spirito Santo presente e santificatore, Dio nostro Padre che tutto
dirige al fine della Gerusalemme celeste, vita ecclesiale del cristiano.
Poi, e ancora più, perché il mondo che risulta dall'intero catechismo
non è altro che il mondo della liturgia a causa, appunto, dell'incentramento
della prospettiva generale sulla realtà di storia sacra mistero
di Cristo sempre in atto, illustrata continuamente dalla Scrittura.
Finalmente, perché attraverso le singole questioni, in specie in
quella parte dello schema che ha generalmente per titolo : « dalla
vita della Chiesa », si ha cura di riferire ogni grande punto spiegato
al suo inveramento nella liturgia.
Così la liturgia non è solo presente perché in una parte del
catechismo, o in una parte giustapposta al catechismo, si tratta del
culto: cosa che tutti i catechismi ormai facevano e costituiva già
un notevole progresso; ma tutta l'atmosfera è liturgica. Ciò che si
potrebbe chiamare la dimensione liturgica delle singole questioni
— non meno che la loro dimensione biblica e la loro dimensione
morale e impegnativa della vita ed anche, un po', la loro dimensione
speculativa — è connaturalmente considerata come facente parte
della loro esposizione integrale. Di modo che, dal quadro generale
e come dal terreno comune in cui ogni questione si prospetta concretamente
nella storia sacra mistero di Cristo, per esempio, nella
bibbia, si passa connaturalmente, per quanto lo permette e lo richiede
la possibilità pedagogica del bambino: alle conclusioni generali