31.05.2013 Views

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

88 CAP. II - LITURGIA E SEGNI SENSIBILI<br />

significare la nostra santificazione 08 . In questa si possono considerare<br />

tre cose: cioè la causa stessa <strong>della</strong> nostra santificazione,<br />

che è la passione di Cristo; la forma <strong>della</strong> nostra santificazione che<br />

consiste nella grazia e nelle virtù; e il fine ultimo <strong>della</strong> nostra santificazione,<br />

che è la vita eterna. Tutte queste cose sono significate<br />

per mezzo dei sacramenti. Perciò il sacramento è segno rimemorativo<br />

di quello che precedette, cioè <strong>della</strong> passione di Cristo; segno<br />

dimostrativo di quello che è operato in noi dalla passione di Cristo,<br />

cioè <strong>della</strong> grazia; e pregnostico, cioè preannunziativo <strong>della</strong> futura<br />

gloria » 9 *.<br />

L'allargamento del concetto di S. Tommaso a tutto il complesso<br />

dei segni che compongono la <strong>liturgia</strong> è legittimo e necessario.<br />

Infatti, il motivo fondamentale che giustifica la tridimensionalità<br />

di significato del segno dei sette sacramenti segnalata da S. Tommaso<br />

— cioè il rapporto tra santificazione e le diverse cause da cui<br />

essa dipende — vale, a suo modo, per tutti i segni che compongono<br />

la <strong>liturgia</strong>, come ho sopra spiegato. Inoltre, la realtà di segno<br />

morale impegnativo, nell'ordine <strong>della</strong> causalità dispositiva, è non<br />

meno evidente di quella di segno dimostrativo, rimemorativo e<br />

preannunziativo nell'ordine <strong>della</strong> causalità efficiente, formale e finale.<br />

Ci si accorge così non solo che si ritrova il vecchio concetto<br />

patristico di sacramentum, mysterium, ma specialmente che si<br />

ritrova tutta la forza del suo significato, in una intuizione che era<br />

stata il grande assillo di Origene per esempio l0 °.<br />

Quando poi si vuole esaminare nei particolari questa quadridimensionalità<br />

di significato dei singoli segni liturgici, bisogna distinguere<br />

i segni liturgici d'istituzione divina e i segni liturgici d'istituzione<br />

ecclesiastica. Sebbene quest'esame spetti più propriamente<br />

alla <strong>liturgia</strong> speciale, un rapido sguardo è assai utile anche qui<br />

perché si percepisca più vivamente questa quadruplice dimensione<br />

del significato dei segni liturgici, cosa tanto essenziale per penetrare<br />

realmente nel mondo <strong>della</strong> <strong>liturgia</strong>.<br />

98 S. Tommaso intende: che è ordinato immediatamente (e non solo mediatamente)<br />

a significare la nostra santificazione come cosa che si realizza al presente<br />

Me et nunc. Così egli esclude dal concetto di sacramentum quelli che noi<br />

oggi diciamo i sacramentali perché in essi il segno non significa la santità direttamente<br />

in se stessa, ma solo mediatamente, perché immediatamente significa<br />

solo una disposizione alla santità; così pure esclude dal sacramentum tutto<br />

quello che immediatamente è ordinato a significare il culto a Dio, per esempio<br />

la lode divina e anche il sacrificio (perciò S. Tommaso nell'eucaristia distingue<br />

il sacramentum e il sacrificio).<br />

»» Summa III q 60 a 3.<br />

100 Cfr. H. VON BALTHASAR, Le mysterion d'Origene, in: Rech. de se. rei.<br />

26 (1936) 513 ss; 27 (1937) 38 ss.<br />

t

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!