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TEOLOGIA.RELIGIONE. Vagaggini C. - Il senso teologico della liturgia

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LA CONFERMAZIONE 391<br />

battesimo. Era naturale che in tale rito si vedesse anche un significato<br />

di perfezionamento e corroboramento delle forze del novello<br />

cristiano in vista di quella lotta contro Satana che, sebbene in una<br />

situazione radicalmente diversa da quella prima del battesimo, egli<br />

avrebbe dovuto continuare tutta la vita.<br />

In questo <strong>senso</strong> già si esprimeva l'eucologio di Serapione, dove<br />

la benedizione del crisma, con il quale il neofito viene unto, dice<br />

così : « Dio delle potenze, aiuto di ogni anima che si converte a te e si<br />

mette sotto la tua mano potente, sotto il tuo Unigenito, noi ti invochiamo,<br />

affinché, mediante la tua divina e invisibile potenza del<br />

Signore e salvatore nostro Gesù Cristo, tu operi in questo crisma<br />

virtù divina e celeste, affinché i battezzati essendo anche unti con<br />

esso con il segno salutare <strong>della</strong> croce dell'Unigenito, per mezzo <strong>della</strong><br />

quale Satana e ogni avversa potenza è stata cacciata e sconfitta,<br />

rigenerati e rinnovati per il lavacro <strong>della</strong> rigenerazione, siano sempre<br />

più partecipi del dono dello Spirito Santo; corroborati per questo<br />

sigillo, permangano stabili ed immobili, illesi ed inviolati, liberi dalle<br />

minacce e dalle insidie, vivendo nella fede e nella conoscenza <strong>della</strong><br />

verità sino alla fine ed aspettando la speranza <strong>della</strong> vita e delle<br />

promesse eterne del Signore e salvatore nostro Gesù Cristo » 8B . Così<br />

anche S. Cirillo di Gerusalemme, il quale, commentando l'unzione<br />

<strong>della</strong> confermazione, che a Gerusalemme si compiva anche sul petto<br />

del neofito, diceva: « Poi siete stati unti sul petto, affinché vestiti<br />

<strong>della</strong> corazza <strong>della</strong> giustizia possiate resistere contro le insidie del<br />

diavolo. Infatti, come Cristo, dopo il battesimo e la discesa sopra<br />

di Lui dello Spirito Santo, uscito, debellò l'avversario, così, anche<br />

voi, dopo il sacro battesimo e la mistica unzione, rivestiti <strong>della</strong> completa<br />

armatura dello Spirito Santo, state contro l'avversa potenza e<br />

la debellate, dicendo: tutto posso in Colui che mi conforta, in<br />

Cristo » "°.<br />

Per questa ragione non mi pare talmente aberrante 91 quella<br />

formula entrata nella teologia occidentale nel secolo XII, praticamente<br />

mediante l'inserzione nel Decretum di Graziano di un testo<br />

del secolo V ripreso dalle pseudoisidoriane, per cui si disse che la<br />

confermazione augmentum praestat ad gratiam et robur ad pugnam.<br />

Consacrare tu dignare, Rex perennis patriae, hoc olivwn signum vivum jura<br />

contra daemonum.<br />

a» 25 (16), ed. Funk 186 s.<br />

»o Catech. mystag. <strong>Il</strong>i 4. Cirillo insiste su questo concetto; vedi Catechesi<br />

IH De baptis. 13; XVII De Spiritu Sancto 35-37.<br />

91 Come, dopo Dix, sembra considerarla L. BOUYER, Qu'est-ce que la confirmation,<br />

in: Paroisse et liturgie 34 (1952) 65-67. Per la recente problematica intorno<br />

alla teologia e alla <strong>liturgia</strong> pastorale <strong>della</strong> cresima vedi A. ADAM, Firmung- und<br />

Seelsorge, Dusseldorf 1959, B. LUYKX, Théologie et pastorale de la confirniation<br />

in: Paroisse et liturgie, 39 (1957) 180-201; 263-78.

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